mercoledì 29 luglio 2020

Questione di zecche

Mattinata con imprevisto: nel fare “bambino” a Joy - attività che consiste nel prenderlo in braccio come fosse un lattante grattandogli la pancia - abbiamo notato 3 zecche.

È partita subito l’operazione zecca con disinfettante, pinzetta e immobilizzazione Joy. 2 su 3 sono venute vie senza problemi ma una, attaccata al suo regal augello, ha combattuto fino alla morte e, una volta sconfitta, gli ha lasciato la testa conficcata nella carne.

Google alla mano abbiamo trovato un veterinario a Morgex e, archiviata momentaneamente la gita al lago di Arpy, siamo andati alla ricerca di assistenza medica.

Dopo mezz’ora di attesa e un lungo discorso con la mamma di 3 levrieri, abbiamo finalmente mostrato il gioiello di famiglia alla dottoressa.

Ahimè, nonostante il tentativo di far saltar fuori i miseri resti, la zecca è rimasta lì, ma Joy ha vinto nell’ordine: una pesa sulla bilancia, un liquido per le orecchie, una pastiglia per le zecche e quattro crocchette che ha mangiato per dispetto quando la veterinaria ha detto “è abituato ad altro?”. In effetti sì, diciamo che farsi staccare teste di zecche col bisturi non è cosa che facciamo in casa come normale prassi.

Dopo aver lasciato la clinica veterinaria e recuperato il Poser a cui la signora dei levrieri parlava del pathos dell’adozione e della gioia di diventare mamma (di cani) ci siamo sfondati di pizza e focaccia alla focacceria Bagnasco di Morgex. Il Poser aveva appena finito di dire di prendere panini e mortazza al super e di mangiare sui prati... sarà per la prossima gita.

Arrivati ad Arpy, ci siamo fermati all’ostello, una costruzione un po’ datata ma con bar, camere, mensa/ristorante e giochi all’aperto.

Noi abbiamo preferito prendere la strada che porta al lago di Arpy e Joy ha subito cercato refrigerio nel torrente ghiacciato che taglia il prato per poi fare il tamarro con tutti i cani che incontrava.



Avendolo visto così carico abbiamo pensato di andare tutti al lago di Arpy, passando dal sentiero che costeggia uno chalet chiamato la casa di Heidi.

Da lì il sentiero diventa impegnativo tanto che il Poser e la Piccolina hanno deciso di fare dietrofront, mentre la squadra Joy ha proseguito per arrivare in cima. Diciamo che tolto aver immerso lo scarpone completamente in acqua per recuperare Joy che, intento a bere in un fiumiciattolo  rischiava di fare canyoning e di sfociare nel Po’, aver recuperato Joy 3 volte intento a scappare prima dietro un cane prima poi per mangiarsi una carogna e infine per mettere le zampe nel fango, arrivare al lago sarebbe stato un gioco da ragazzi.



Raggiunta la meta con il mio scarpone che faceva splish splash ad ogni passo, ci siamo godute un paesaggio meraviglioso.

Il lago di Arpy si trova a 2066 m, è di origine glaciale e si trova, mi dice internet, in una conca racchiusa tra il Monte Charvel e la Becca Poignenta a sinistra del Monte Colmet. Il lago è alimentato dall’emissario del lago di Pietra Rossa.

Dall’altra parte è visibile il monte Bianco. Nel lago vive una specie rara di anfibio chiamato tritone alpino: noi non l’abbiamo visto forse perché intente a badare al tamarro a 4 zampe.





Il vero colpo di genio lo abbiamo avuto al ritorno: perché fare la stessa strada invece di tentare quella meno ripida che sfocia direttamente al bar con tanto di estathe e magnum? Detto fatto, al ritorno abbiamo optato per la via meno impegnativa tanto, dico io, finiamo sulla strada asfaltata e con due tornanti arriviamo all’ostello.

Conti non furono più errati, i tornanti erano ben più di 2, e, coi cellulari morti, abbiamo fermato una coppia di amiche che, armate di cellulare carico, ci hanno mostrato la distanza da noi e l’ostello: 2,6, km il che fa circa 10 tornanti.

A parte il Poser che stava per chiamare la forestale, il rientro è andato bene, Joy per far festa, ha portato a casa una zecca nuova.

Serata tranquilla con gelato per il Poser e la Piccolina, tisana e netflix per la sottoscritta e la Bertux: 15,28km non sono male per un giorno solo!

Domani si tenta il Bonatti per chiudere in bellezza la vacanza.



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