giovedì 23 luglio 2020

Brownology

Prima prova di avviamento motori per i merenderos che, armati di zaino con 3 (3!!!) borracce d’acqua, k-way vari e scarponi, questa mattina hanno aggredito l’Orrido di Pre Saint Didier. 


Per gli esperti e anche per i meno merenderos di noi, si tratta di una sgambata di bassa intensità che parte dalle terme - e già questo la dice lunga - e arriva in cima ad un sentiero, completo di passeggiata panoramica, parco avventura e bar “gioco aperitivo”. Unico cenno di machismo è una zip line sospesa nel vuoto che il Poser, ieri sera, millantava di domare senza paura, ma oggi, ad una seconda occhiata, ha fatto appello alle misure anti-covid, rimandando la performance a data da destinarsi.

La salita ha un dislivello di 180 metri e proprio quando pensi di averne fatto almeno 150, ti si para davanti un cartello con tanto di fiorellini con su scritto “sei a metà”. 



Così si dividono gli uomini dalle capre: le capre continuano tagliando il sentiero in su e gli uomini si aprono una birretta, tentando di spiare le signorine che prendono il sole in costume alle terme.

Durante il percorso, la Piccolina ha fatto mille domande sulla tenuta della terrazza sospesa, Joy annusava l’annusabile mentre la sottoscritta faceva scherzi infami al Poser, facendogli il solletico sulla testa con un rametto lungo dopo aver detto che il percorso è pieno di ragni.

Arrivati in cima, è stato un susseguirsi di foto di rito - con l’immancabile foto ai piedi - 



non guardare in basso, ma a Joy si incastrano le zampe nella grata, il fiume sotto è il Po’ e posso mangiare io il Mars?


Discesa gaiarda con secondo tentativo di “sgancio Joy” recuperato al volo da una coppia di turisti francesi dopo averci illuso per 8 minuti secchi di essere il nuovo Bisou. 

Rientro in casa e nuova divisione in squadre: Poser, Piccolina e Joy al saggio di hip hop, squadra Bertux e sottoscritta a casa a fare i compiti per un’oretta per poi raggiungere l’Ange con la lezione aperta. 

Oggi a tenere la lezione, tal BrUno Brown - con l’uno maiuscolo- 



annunciato nei giorni passati come ospite internazionale. BrUno, dopo aver specificato che il suo è un nome d’arte, aggiungerei oltre ogni ragionevole dubbio, ha cercato di mettere ordine in un gruppo eterogeneo di ballerine, fugando coi suoi “uan ciù tri”, l’ultimo dubbio sulla provenienza, decisamente nostrana. All’occhio esperto non è sfuggita la t-shirt di autopromozione e probabilmente di autoproduzione brownology.it: Bruno, sei il numero uno! 

Meno interessante è stato per Joy che, vittima del distanziamento sociale, ha rimorchiato solo due nonnine, di cui una bastian contraria che faceva da grillo parlante alla comare.

Visto il target decisamente lontano dai suoi standard, Joy ha optato per un delicato “no grazie” facendo finta di guardare nel vuoto.



Rientro a casa corazzati con lardo, bretzel e due tomini per la dieta light di domani è partito il tradizionale giro di docce per cena allo Sciatore di Dolonne che tra pizza, grigliata e cucina tipica mette d’accordo tutti i gusti, compresi no glutine e vegan.

Fine serata con giretto in paese ad ammirare il cane portiere per poi girarci a guardare Joy che, nel tentativo disperato di tacchinare l’ultima barboncina della sera, si è annodato col guinzaglio.

Domani il programma prevede la salita al Bonatti mentre il Mont Chetif ci guarda beffardo dall’alto verso il basso: la conquista della vetta sarà la sfida merenderos 2020. 



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