Siamo partiti questa mattina in direzione Val Ferret per iniziare a fare un po’ di attività montanara da veri merenderos.
La valle è contingentata ma si raggiunge agilmente con la navetta che, per la gioia dei genovesi e non (ma soprattutto per i genovesi) è gratis. Meno bene è andata a Joy, obbligato a indossare la museruola per salire sull’autobus, ma si è consolato guardando fuori dal finestrino per mantenere lo scettro da re del gossip.
Arrivati in Val Ferret, il gruppo dei merenderos si è diviso in due: squadra Poser, composta da Poser, Bertux e Piccolina ha preso d’assalto i tappeti elastici (la Piccolina) e il tiro con l’arco il Poser e la Bertux, mentre la squadra Joy, cane e sottoscritta, ha optato per una passeggiata nel bosco. Il concetto di passeggiata per Joy si traduce in un continuo stop and go: poco go e tanto stop, meglio se all’ombra.
Passeggiando a strattoni e preghiera (ti prego Joy alzati) con guinzaglio e pettorina nuova, abbiamo incontrato una bella coppia milanese con appresso il loro cagnolino perfetto Bisou: Bisou ha 8 mesi, come il tamarro, si siede a comando, segue i padroni e non mangia carboidrati.
“Non lo tenga al guinzaglio, povero cagnolino, lo lasci andare, vedrà che impara, Bisou ha imparato subito”
Eccheccavolo, ho pensato io, non possiamo farci bagnare il naso da un Bisou qualsiasi che rinnega pure il bordo della pizza! E così, con occhi speranzosi e cuore di mamma, ho slegato il nostro Joy.
3-2-1 e il tamarro si è lanciato in una corsa folle per il bosco, dando prova di agilità degna di un atleta iridato per poi posare la monopalla sotto un mega cespuglio all’ombra e perdere in un nano secondo la libertà conquistata. Ho deciso. Adesso andrà a scuola da Bisou.
Dopo aver recuperato Joy e confermato l’iscrizione alla scuola Bisou, ci siamo riuniti con la squadra Poser.
Il Poser, ringalluzzito da una serie di centri fortuiti con arco e frecce, ha fatto bella mostra di sè improvvisando trazioni alla sbarra per compensare il video Mrs Sporty diramato a babbo morto durante il lockdown da quella fetente di sua moglie.
Per pranzo ci siamo fermati a Lo Brenlo: un piacevole tuffo nel passato con Sandra e Chantal, rispettivamente titolare e uno dei bracci armati che la aiuta a gestire il locale.
Fatte le reciproche presentazioni, Sandra ci spiega che in francese la parola sorellastra si traduce con belle soeur, letteralmente sorella bella. Questo da una connotazione completamente diversa al concetto di una sorella che ti è proprio capitata per caso, e che, come una sorella vera un po’ la ami e un po’ la odi, proprio come le superga.
Con Chantal invece ricordiamo i tempi in cui la Bertux, 5 anni e armata di colori Giotto, cercava di rubarle il fidanzato Luca, aitante maestro di sci, con disegni in cui lo ritraevano sulla neve con una corona di cuori. Chantal e Luca stanno ancora insieme e la Bertux fa l’artistico: alla fine tutto è andato come doveva andare.
Pomeriggio all’insegna della danza per la Piccolina e del pilates per me e la Bertux: mentre la Piccolina usciva distrutta da un’ora e mezza di locking, la Bertux confessava che un’ora di pilates è stata divertente come succhiare un ago. Direi che anche questo tentativo lo possiamo archiviare.
Giretto in paese post attività con gelato e ramata d’acqua inclusa,
e poi a casa per docce di rito e cena.
Joy ha detto che lui i carboidrati vorrebbe evitarli ma alla scuola di Bisou preferisce non andare, i tamarri imparano coi loro tempi.
Domani faremo un giro a Dolonne e poi decideremo in base al tempo.
Il Poser è tutto contento della gita ma non sa che a Dolonne al mercoledì c’è il mercato...
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