Ci sono giorni in cui i merenderos diventano eroi. Ecco, in attesa che arrivi quel giorno, decisamente ancora lontano, ci siamo allenati con una salita vera.
Partenza, con relativa calma, alle 9:30 del mattino per raggiungere in macchina Pre de Pascal 1972 m slm e punto di attacco del sentiero che porta al Mont Chetif 2343 m s.l.m, ribattezzato Mont Shatush in onore di Federico haistyle.
L’idea di base era salire, scendere e mangiare qualcosa al bar proprio di Pre de Pascal ma, dopo un’occhiata all’orologio e una riflessione più realistica abbiamo optato per 2 panini al salame e 2 cotto e fontina sacrificando così la storica coperta dei merenderos, quella, per capirci, che prima o poi tutti comprano alla decathlon.
La nostra è di un chiassoso azzurro cielo con quadretti gialli e blu: un inno allo svacco in barba al buon gusto. Ma il Mont Chetif ci ha subito chiesto di scegliere tra sedersi sulla coperta per ammirare il paesaggio mangiando barrette di becchime o scofanare un panozzo truzzo vicino la Madonna con le chiappe su di una piattaforma in calcestruzzo: non c’è stata partita, la coperta è stata abbandonata subito in macchina.
La prima parte della salita è decisamente semplice: in pratica si tratta di percorrere la strada sterrata che porta alla funivia della Zerotta e che in inverno diventa una pista da sci, in passato teatro di notevoli imprecazioni da parte mia.
La Bertux ha sfoggiato per l’occasione un look “Fausto Coppi” con tanto di berrettino con visiera.
Ma quando stavamo già pensando che tutto sommato sarebbe stato facile, ecco arrivare il sentiero vero e proprio che la guida classifica come livello EE, escursionisti esperti. E in effetti, il percorso diventa ripido, a tratti si attraversano delle pietraie con relative bestemmie del Poser, passo agile di Joy, alpinista dell’anno e preghiere della Piccolina che chiedeva di tornare a casa sana e salva.
Arrivati in vetta, abbiamo scoperto che si doveva proseguire per altri 10 minuti prima di arrivare sotto alla Madonnina
e, una volta arrivati, ne abbiamo passati 15 per capire dove fosse casa nostra secondo il principio di “se noi vediamo la Madonna da casa nostra perché dalla Madonna non riusciamo a vedere dove stiamo?”
Alla fine abbiamo raggiunto un compromesso indicando la casa bianca vicino a dove si biforca la strada, a naso ci sembrava quella.
Al ritorno, discesa impegnativa con tanto di “chiappascalata” praticata agilmente in alcuni tratti di una pietraia.
Alla fine, abbiamo raggiunto vittoriosi Pre de Pascal.
Questo è un posto incantevole, un bar che ha fatto dell’essere merenderos un attento piano di investimento: ai merenderos piace il giardino che guarda il Monte Bianco? C’è. Ai merenderos piace il prato con le vele che fanno ombra, i tavoli fuori, la carrucola, il calciobalilla, la parete di arrampicata e le altalene affinché i merenderos in erba passino l’intera giornata lì mangiando gelati e patatine? C’è. Pensandoci bene, quasi quasi chiedo se ci assumono in blocco. Compreso Joy, che potrebbe diventare docente di tamarreide.
Tornati a casa, abbiamo fatto un rapido giro di docce per poi lanciarci, la Piccolina e io, in una lezione all’aria aperta di pilates. Quando siamo arrivate, le altre signore erano già tutte schierate con tanto di artiglieria pesante: tappetino ergonomico, palla, calza tattica e rialzo per la cervicale. Noi due abbiamo sfoggiato un tappetino da 4,50€ preso da intersport, leggings con tanto di scritta “just do it” e piedi rigorosamente nudi: altrimenti che lezione all’aperto sarebbe?
Finita la lezione abbiamo appreso che stasera non ci sarebbe stata alcuna festa per San Pantaleone, santo patrono di Courmayeur, che, guarda caso, casca il 27/7, periodo in cui ci sono tanti villeggianti. Va bene i santi, ma anche i profani a volte ci vedono lungo.
Serata chiusa col botto presso il ristorante pizzeria “La padella”, Joy conferma che la pizza è buona anche se temo abbia lasciato sotto la panca mezzo bordo della pizza masticato. Infondo l’aveva detto che avrebbe rinunciato ai carboidrati.
Domani la sottoscritta scappa alle terme per 5 ore di pace col mondo, sarà la squadra Poser a gestire lo zoo di famiglia.
Nessun commento:
Posta un commento