Svegliati di buona lena e accumulato il solito ritardo abbiamo constatato che l’albero del Poser gli ha mandato indietro l’ansia che gli aveva lasciato sui rami e, tra un “ragazze andiamo?” “Siete pronte?” e un “ancora un attimo che mi pettino, trucco, cambio la maglia” ci siamo messi in marcia verso Bolzano, guidati dallo spirito sacro della cultura. Direzione Museo Archeologico dell’Alto Adige. Arrivati in città abbiamo constatato che il sacro fuoco della cultura aveva contagiato almeno altre 150 persone che, in fila ordinata per 4, formavano una bella colonna umana che girava attorno al palazzo, tempo di attesa stimato 2 ore abbondanti, esattamente quelle che hanno trasformato il sacro fuoco della cultura nel sacro fuoco dello shopping e, con i saldi ancora in pompa magna, abbiamo fatto una strage.
Pranzo nel panificio Franziskaner,
splendida panetteria con mini bistro che, attenzione attenzione, fa il pane al farro!! E così, finalmente la sottoscritta ha potuto affondare i denti nel pane dopo ben 7, e dico 7 giorni di semini a colazione e patate per accompagnare i secondi. San Francesco über alles!
Lasciato il panificio del santo in favore di San Footlocker - alla Bertux si sono rotte le scarpe - abbiamo tentato la scalata al museo di Ötzi e questa volta era vuoto!!
Fatti i biglietti e mollato lo shopping negli stipetti ci siamo lanciati alla scoperta della mummia venuta dal ghiaccio.
La storia narra di una coppia di alpinisti, marito e moglie, decisamente meno merenderos di noi che, tra una passeggiata sui monti e l’altra hanno trovato la salma di un uomo nei ghiacci. Una volta allertati i soccorsi, è scattato il toto età: Messner ha subito pensato che l’uomo avesse 500 anni, Kammerlander per non essere da meno, ha controsparato un altro numero al rialzo, poi ci si è messo uno studioso dicendo che quel cadavere apparteneva ad un vecchio prof di musica scomparso sui monti e prima che arrivasse il solito “sicuramente è mio cugino” storici e antropologi hanno datato la povera mummia: 5000 anni.
Il percorso del museo racconta non solo del ritrovamento ma partendo da quello che hanno trovato addosso a Ôtzi e da quello che gli han trovato nello stomaco, sono riusciti a capire che aveva mangiato carne di cervo e cereali- in pratica aveva gli stessi gusti del Poser - e si vestiva con leggings e perizoma. Ecco, su questo punto il Poser non si ritrova nel suo amico di 5000 anni fa.
Nell’ultima sala, la riproduzione scala 1:1 del nostro beniamino che, guardandolo bene, ha la stessa espressione del Poser quando suona coi Ghost.
Cena in albergo con il Poser che, ispirato da Ötzi, si è sparato una bistecca di cervo. A distanza di un’ora e mezza, il cervo è ancora seduto sul suo stomaco e temo che il Poser stia pensando a come evitare perizoma e leggings.
Chiusura trionfale con semifreddo di lamponi che abbiamo scambiato per un quarto di prosciutto radioattivo,
la Bertux ha dato forfait e la sottoscritta ha dovuto fare il bis. Domani ultimo giorno a Terento, se il tempo regge andiamo in esplorazione dei laghi.
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