Mattinata oziosa in attesa di andare a camminare nei boschi con tanto di giretto in paese che ospita un mini market, una banca e una parrucchiera. Da qui si capisce come gira la vita a Terento: panza piena e piega fatta!
Pomeriggio all’insegna del Dottor Bosco, escursione freakettona guidata da una signora durigna e simpatica che si è presentata come LaMonica. Nostri compagni di avventura 3 coppie, due mariti con moglie e una mamma con figlia. Un trio, mamma, nonna e nipotina ha dato forfait prima dell’ingresso nel bosco. Diciamocelo LaMonica è per molti ma non per tutti.
Dopo aver salutato i rinunciatari che, secondo il Poser, sono andati ad affondare i denti nella grigliata mista del ristorante del paese, LaMonica ci ha condotti alla scoperta del bosco, raccontando che in Giappone combattono la sindrome da burn out con una bella passeggiata tra pini e abeti. Poi, con gli occhi spiritati ha tirato fuori un piccolo tupperware in cui faceva bella mostra di sè un gruppetto di ortiche fritte. “Un regalo della natura” tutti increduli abbiamo odorato ma LaMonica ci ha invitato ad assaggiare le chips della natura. Il Poser, per non essere scortese, ha mangiato anche quella della Piccolina e poi ha chiesto la ricetta obbligando LaMonica a tradurla in tedesco. Si vede subito chi è il cuoco di casa...
Dopo la prova dell’ortica LaMonica ci ha incoraggiato a lasciare appesi al nostro albero i problemi e le preoccupazioni. Ho pensato che il povero albero non ci aveva fatto nulla. Siamo poi entrati nel vivo dell’azione con LaMonica che ci ha chiesto di dividerci a coppie, uno scalzo e con gli occhi chiusi era guidato dall’altro che, scarpe ai piedi e occhi attenti, doveva supportare il partner nel sentire la natura sotto ai piedi entrando in comunione con il bosco e riscoprendo la magia e la curiosità dei bambini.
Noi chiudevamo la fila con la Piccolina che dopo 3 minuti diceva che le facevano male i piedi e il Poser che mi diceva pigna pigna rametto radice destra sinistra occhio trasformando l’esperienza in giochi senza frontiere. Cambio di coppie, io con la Bertux e il Poser con la Piccolina che, per movimentare la passeggiata, spingeva il Poser in mezzo a formicai e ortiche. Più natura di così!
Finale col botto con LaMonica che ci chiede di realizzare dei mandala. E qui è partita la competizione alla faccia dell’armonia: la sottoscritta, avendo l’artista in casa, pensava di avere la vittoria in pugno, ma mi sbagliavo di grosso. A corto di idee e con la testa alla piscina, la Bertux ha realizzato insieme al Poser una composizione scomposta e tristanzuola
a cui il Poser ha cercato di dare una spiegazione pseudo filosofica sul posto dell’uomo nel mondo. Nonostante fosse palesemente una supercazzola LaMonica ha apprezzato moltissimo il nostro lavoro, e ha invitato tutti a fotografarlo. Il secondo mandala sembrava un centro tavola natalizio,
il terzo, con forte accezione aziendalista, il logo della Deutsche Bank
e l’ultimo l’esempio di minima spesa massima resa, in quanto si sono limitati a riempire di foglie e rami un tronco cavo.
Ovviamente, per non essere da meno, hanno tutti improvvisato la supercazzola sulla scia del Poser, attribuendo significati di vita, morte, miracoli e amore al logo di una banca. Finale col botto con LaMonica che distribuisce infuso di ago di abete rosso, se non becchiamo lo squarauz oggi non lo becchiamo mai più.
Puntata canonica in piscina, cena in hotel serviti da una cameriera che parla pochissimo chiamata simpaticamente La Muta e chiusura al parco giochi.
Domani andiamo a Tures a vedere le cascate di Riva. Il Poser sta valutando se iniziare già la raccolta delle ortiche per far concorrenza a LaMonica.
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