mercoledì 26 luglio 2017

The breakfast race

Al terzo giorno ci siamo fatti furbi. La lezione di ieri è stata esemplare: abbiamo varcato la soglia del buffet della colazione a quasi 20 minuti dalla chiusura e abbiamo trovato i miseri, amabili resti di ciò che fu. Nessuna traccia dei muffin al pistacchio e dei cornetti ripieni di miele, poche tristi briciole di fette biscottate selex e due tristi biscotti che dall'arbanella imploravano: "Scegli me!!!"
Ma oggi no. Oggi non ci siamo fatti bagnare il naso e ore 9 (il buffet chiude alle 10) ci siamo presentati a bordo piscina, ciabatte inforcate e sguardo agguerrito, abbiamo riconquistato ciò che ci era stato indebitamente sottratto: 4 muffin, numerose fette biscottate, cornetti, miele, Nutella e marmellatine varie. Il Poser ha perfino conquistato due fichi, sottratti dal cesto puntato con insistenza da una coppia di francesi. 
Forti della nostra vittoria, ci siamo lanciati alla conquista di una nuova spiaggia. Confesso che la conquista è stata resa facile da un aiutino del nostro amico Marco che, originario di un paese qui vicino, ci ha indirizzati in un posto splendido, direzione Frassanito.


bagni si chiamano "giro di boa beach" e farebbero invidia a Briatore: gazebo con teli bianchi, pochi lettini (due file) e 



ristorante meraviglioso a picco sul mare.
Da bravi merenderos ci siamo lanciati subito in una foto "ciao poveri".


Dopo aver mangiato e oziato in spiaggia, abbiamo fatto ritorno in agriturismo per oziare un'oretta in piscina, poi via verso Lecce.
Il tempo non bellissimo ha favorito la visita alla città che, senza i 39gradi degli ultimi giorni, risultava ancora più piacevole da girare a piedi. E vista l'affluenza di gente, direi che tutti abbiamo avuto la stessa idea.
Come promesso, siamo tornati al Duomo, e alla chiesa di Sant'Irene.
La prima non era "fotografabile" per cui ci abbiamo dato dentro al Duomo.



Qui il barocco leccese la fa davvero da padrona, alcuni altari presentano il famoso oro, ma la parte che ci ha colpito di più è questo altare a baldacchino. 


Progettato da Giuseppe Cino, è stato realizzato per accogliere le statue della Natività dello scultore Ricciardi.
Sarà che è diverso dagli altri, ma qui è stato votato "il più bello" tra tutti gli altari. Un altro "batti il cinque" per Cino e Ricciardi.
Cena in un locale che sparava i Dire Straits a tuono, e poi via verso casa.



Per la cronaca, oggi Wilson è stato dimezzato e inserito in un tupperware. Durante l'esecuzione mi sono sentita il cuoco vegano imitato da Crozza.
Ma è passato tutto al secondo morso.
Domani ultimo giorno a Lu Panaru, poi si torna a Brindisi.




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