Ieri abbiamo sfruttato la piscina dell'agriturismo, colpiti da ozio profondo e compulsivo.
Alla sera, mossi da una leggera vergogna, ci siamo lanciati in una visita guidata alla Lecce barocca e sotterranea. Di sotterraneo in realtà c'è solo il museo, dedicato al vecchio insediamento ebraico, presente a Lecce fino al 1495.
La nostra guida, preparatissima, era identica a Martina dell'Ombra - temevo una chiusura con "kissini", ma per fortuna non ne condivideva il presunto limite intellettuale.
Alla Piccolina sono piaciute le vasche sotterranee,
a me il nascondiglio delle preghiere, una fessura nel muro che i marrani usavano per preservare culto e tradizioni.
Terminata la visita al museo, abbiamo fatto un cambio guida e cambio periodo storico.
Con la nostra nuova guida, tifoso della Roma e inconsolabile secondo dietro ai Juventini,
abbiamo capito meglio il perché del barocco leccese.
Abbiamo capito che chiese che nascevano romaniche o rinascimentali, sono state ristrutturate in stile barocco per dare nuovo vigore a quella Chiesa che combatteva la riforma Luterana.
Abbiamo imparato che le colonne barocche sono sempre a spirale perché rappresentano l'ascesa al cielo e che le statue presenti nella chiesa di Sant'Irene, sono di cartapesta e non di legno, come pensavamo.
E questo perché a furia di fare processioni portando a braccia Vergini e Santi, i leccesi avevano capito che andavano bene i santi, ma anche le ernie non scherzavano, quindi, per non far torto a nessuno, hanno alleggerito i santi.
Abbiamo inoltre imparato che i santi patroni di Lecce sono in realtà due: Sant'Oronzo, meritevole di aver fatto evitare che la peste arrivasse fin qui e Sant'Irene, martire. Purtroppo però, entrambi i santi vengono festeggiati in estate, per cui i leccesi rischiano di festeggiare il patrono quando sono già in ferie. Gli scolari sono ancora più sfigati, mi ha fatto notare la Bertux, almeno noi stiamo a casa.
Infine il duomo, che abbiamo trovato chiuso ma che noi avevamo già visto.
Questa volta però la luce era stupenda e abbiamo fatto altre foto. Quando una cosa piace...
E così, col barocco negli occhi e il tramonto nel cuore, abbiamo salutato Lecce.
Questa mattina siamo partiti per Brindisi.
Confesso di aver letto poco sulla città, il nostro hotel era in centro e la Signorina della reception è sembrata più interessata a consigliarci la trattoria che i luoghi d'arte. A questo punto ci siamo arresi e abbiamo fatto i merenderos- roba che ci viene pure bene.
Cartina alla mano, ci siamo diretti al porto, alla ricerca dell'ultima puccia.
La passeggiata a mare è di recente ristrutturazione e pullula di locali e ristoranti. La zona è tranquilla e ventilata, ideale per mangiare e per farsi scattare foto in posa.
Breve rientro in hotel per rivedere i bagagli e poi di nuovo a zonzo per la città.
Il Poser è stato beccato a fare shopping
passando tra una palma e l'altra - per altro, bellissimo il corso con le palme. Ecco da chi ha copiato Milano...
Serata alla Piazza del Mercato, ricca di locali e ristoranti.
Il Poser aveva voglia di fritto misto...
Domani aeroporto ore 7. Ci attende una sveglia all'alba. Aiuto!
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