venerdì 21 luglio 2017

De Figheiros

Partenza claudicante con fioritura di eritema (io), ritardo general generico dovuto al fatto che la Bertux va in bagno col cellulare e che abbiamo sbagliato strada per arrivare a Torre Guaceto. 


Torre Guaceto è una riserva naturale, con spiagge sabbiose e rocce, inaccessibile con le auto. In pratica funziona così: si arriva ad un posteggio - 3€ per tutto il giorno - e poi si prende una navetta che collega il posteggio con la riserva. Da lì, si procede a piedi alla scoperta della natura, camminando con una guida che per due ore circa spiega la biodiversità etc. Oppure, a 400mt dal parcheggio, ci si lancia alla scoperta dei bagni Long Beach, ombrelloni a punta, musica lounge, ragazze bionde in perizoma. Il paradiso dell'andropausa.


Considerato il caldo, abbiamo optato per la spiaggia libera - a questo giro piantare l'ombrellone è stato un gioco da ragazzi - e pranzo al Long Beach, che, per essere un posto da fighetti, aveva prezzi abbordabili e porzioni extra large. Per la mia gioia - solo mia - hanno passato Moby. Il Poser ha tentato di farsi rimborsare il panino.
Foto di rito in posa da fighi da chi è entrato nella parte


Con aggiunta di foto ricordo stile "ma quando ci ricapita un posto così"


Tornati al nostro posto abbiamo trovato l'ombrellone sotto sopra, il Poser ha pensato fosse colpa di Moby, pare porti iella.


Pomeriggio a mollo, la Piccolina e la Bertux sono state quasi due ore in acqua. Il mare è bellissimo, caldo e con fondale sabbioso, la Torre Guaceto fa da cornice a questa bellissima spiaggia.


La modalità merenderos 100% ci ha portato ad un cambio di programma: siamo rimasti in spiaggia rinunciando alla serata a Brindisi ma puntando alla scoperta di Carovigno.


Confesso di aver scelto Carovigno semplicemente perché la casa che abbiamo affittato offriva un buon rapporto qualità/prezzo. Inoltre il fatto che fosse vicino a Brindisi, a Ostuni, al mare e ad Alberobello, mi era sembrata la soluzione logistica più intelligente. 
Ma non avevo fatto i conti, piacevolmente parlando, con la cordialità e l'ospitalità della gente. La Signora Maria che ci saluta e augura la buona notte, il macellaio che ci spiega dove trovare il bancomat e la Signora che ha la gattina Grey che spiega alle bambine che non esce mai dal cortile perché è timida.
Questa sera ci siamo avventurati nel centro storico, dove, da un lato all'altro della piazza, i locali si davano battaglia a suon di live: lato est DJ con playlist 


Lato ovest basi e karaoke.

Il pubblico distratto si lanciava avidamente in una partita improvvisata di calcetto.

Passeggiando verso il castello, abbiamo visitato la Chiesa Madre, edificata, si ipotizza, nel 1300, ma sottoposta nei secoli a varie ristrutturazioni. Dell'epoca resta il rosone, visibile da quello che oggi è il lato destro della chiesa - confesso di aver avuto il dubbio che l'architetto abbia guardato la mappa al contrario quando ha avviato i lavori di ripristino, e anche parte della facciata.


L'interno è ahimè un'accozzaglia di stili, anche se prevale la malta a presa rapida con una mano di bianco. Un po' di tristezza la fanno i fiori di plastica sull'altare e il prespaziato sopra l'ingresso 



Bellissimo invece sembra il castello, edificato nel 1400  e abitato fino al 1961. Purtroppo l'abbiamo trovato chiuso, proveremo domani o domenica prima di partire.


Il Poser ha deciso di chiudere la giornata in bellezza, gustandosi un gelato insieme alle groupies 


Per poi perdere l'ultimo briciolo di dignità con la Piccolina, che l'ha trasformato in Riccardin dal ciuffo.


Domani andiamo alla scoperta dei trulli di Alberobello. Temo già il trullo nella boule de neige.

Nessun commento:

Posta un commento