sabato 29 luglio 2017

4x4 non è sempre 16

Eccoci di ritorno dalla nostra vacanza pugliese. Abbiamo scoperto posti magnifici e una cordialità e gentilezza nella gente che abbiamo incontrato per strada, nei negozi, negli hotel. Chi ci ha regalato l'olio "così vi portate via qualcosa di qui", chi un braccialetto viola e chi ci ha raccontato col cuore la storia della sua città. Due voli presi, qualche centinaia di chilometri fatti su e giù per la regione.

Ci sono stati momenti belli, momenti più impegnativi in cui la formazione 4x4 ha un po' traballato. Ma ci sta. I Cesaroni ridono sempre e solo in TV. Questo è uno dei tanti viaggi che mi auguro faremo insieme ma la cosa più importante è segnare la traccia del percorso che ci attende da qui al futuro.

È vero, 4x4 non sempre fa 16, ma finché ci sarà la voglia di costruire, allora le scimmie continueranno a viaggiare.

Stay tuned. 

venerdì 28 luglio 2017

Lecce - Brindisi

Giornate di transito, di ultime visite e di esplorazione. Oggi siamo a Brindisi, ultima tappa del nostro viaggio, domani a quest'ora saremo all'ombra della Superba.
Ieri abbiamo sfruttato la piscina dell'agriturismo, colpiti da ozio profondo e compulsivo.
Alla sera, mossi da una leggera vergogna, ci siamo lanciati in una visita guidata alla Lecce barocca e sotterranea. Di sotterraneo in realtà c'è solo il museo, dedicato al vecchio insediamento ebraico, presente a Lecce fino al 1495.
La nostra guida, preparatissima, era identica a Martina dell'Ombra - temevo una chiusura con "kissini", ma per fortuna non ne condivideva il presunto limite intellettuale.
Alla Piccolina sono piaciute le vasche sotterranee, 


me il nascondiglio delle preghiere, una fessura nel muro che i marrani usavano per preservare culto e tradizioni. 


Terminata la visita al museo, abbiamo fatto un cambio guida e cambio periodo storico.
Con la nostra nuova guida, tifoso della Roma e inconsolabile secondo dietro ai Juventini, 


abbiamo capito meglio il perché del barocco leccese.
Abbiamo capito che chiese che nascevano romaniche o rinascimentali, sono state ristrutturate in stile barocco per dare nuovo vigore a quella Chiesa che combatteva la riforma Luterana.
Abbiamo imparato che le colonne barocche sono sempre a spirale perché rappresentano l'ascesa al cielo e che le statue presenti nella chiesa di Sant'Irene, sono di cartapesta e non di legno, come pensavamo.


E questo perché a furia di fare processioni portando a braccia Vergini e Santi, i leccesi avevano capito che andavano bene i santi, ma anche le ernie non scherzavano, quindi, per non far torto a nessuno, hanno alleggerito i santi.
Abbiamo inoltre imparato che i santi patroni di Lecce sono in realtà due: Sant'Oronzo, meritevole di aver fatto evitare che la peste arrivasse fin qui e Sant'Irene, martire. Purtroppo però, entrambi i santi vengono festeggiati in estate, per cui i leccesi rischiano di festeggiare il patrono quando sono già in ferie. Gli scolari sono ancora più sfigati, mi ha fatto notare la Bertux, almeno noi stiamo a casa.
Infine il duomo, che abbiamo trovato chiuso ma che noi avevamo già visto.


Questa volta però la luce era stupenda e abbiamo fatto altre foto. Quando una cosa piace...


E così, col barocco negli occhi e il tramonto nel cuore, abbiamo salutato Lecce. 
Questa mattina siamo partiti per Brindisi.
Confesso di aver letto poco sulla città, il nostro hotel era in centro e la Signorina della reception è sembrata più interessata a consigliarci la trattoria che i luoghi d'arte. A questo punto ci siamo arresi e abbiamo fatto i merenderos- roba che ci viene pure bene.
Cartina alla mano, ci siamo diretti al porto, alla ricerca dell'ultima puccia.
La passeggiata a mare è di recente ristrutturazione e pullula di locali e ristoranti. La zona è tranquilla e ventilata, ideale per mangiare e per farsi scattare foto in posa.



Breve rientro in hotel per rivedere i bagagli e poi di nuovo a zonzo per la città.





Il Poser è stato beccato a fare shopping 


passando tra una palma e l'altra - per altro, bellissimo il corso con le palme. Ecco da chi ha copiato Milano...

Serata alla Piazza del Mercato, ricca di locali e ristoranti.


Il Poser aveva voglia di fritto misto...


E mentre qualcuno giocava con gli squishy


C'era chi alacremente si dedicava all'infilaggio collane...


Domani aeroporto ore 7. Ci attende una sveglia all'alba. Aiuto!

mercoledì 26 luglio 2017

The breakfast race

Al terzo giorno ci siamo fatti furbi. La lezione di ieri è stata esemplare: abbiamo varcato la soglia del buffet della colazione a quasi 20 minuti dalla chiusura e abbiamo trovato i miseri, amabili resti di ciò che fu. Nessuna traccia dei muffin al pistacchio e dei cornetti ripieni di miele, poche tristi briciole di fette biscottate selex e due tristi biscotti che dall'arbanella imploravano: "Scegli me!!!"
Ma oggi no. Oggi non ci siamo fatti bagnare il naso e ore 9 (il buffet chiude alle 10) ci siamo presentati a bordo piscina, ciabatte inforcate e sguardo agguerrito, abbiamo riconquistato ciò che ci era stato indebitamente sottratto: 4 muffin, numerose fette biscottate, cornetti, miele, Nutella e marmellatine varie. Il Poser ha perfino conquistato due fichi, sottratti dal cesto puntato con insistenza da una coppia di francesi. 
Forti della nostra vittoria, ci siamo lanciati alla conquista di una nuova spiaggia. Confesso che la conquista è stata resa facile da un aiutino del nostro amico Marco che, originario di un paese qui vicino, ci ha indirizzati in un posto splendido, direzione Frassanito.


bagni si chiamano "giro di boa beach" e farebbero invidia a Briatore: gazebo con teli bianchi, pochi lettini (due file) e 



ristorante meraviglioso a picco sul mare.
Da bravi merenderos ci siamo lanciati subito in una foto "ciao poveri".


Dopo aver mangiato e oziato in spiaggia, abbiamo fatto ritorno in agriturismo per oziare un'oretta in piscina, poi via verso Lecce.
Il tempo non bellissimo ha favorito la visita alla città che, senza i 39gradi degli ultimi giorni, risultava ancora più piacevole da girare a piedi. E vista l'affluenza di gente, direi che tutti abbiamo avuto la stessa idea.
Come promesso, siamo tornati al Duomo, e alla chiesa di Sant'Irene.
La prima non era "fotografabile" per cui ci abbiamo dato dentro al Duomo.



Qui il barocco leccese la fa davvero da padrona, alcuni altari presentano il famoso oro, ma la parte che ci ha colpito di più è questo altare a baldacchino. 


Progettato da Giuseppe Cino, è stato realizzato per accogliere le statue della Natività dello scultore Ricciardi.
Sarà che è diverso dagli altri, ma qui è stato votato "il più bello" tra tutti gli altari. Un altro "batti il cinque" per Cino e Ricciardi.
Cena in un locale che sparava i Dire Straits a tuono, e poi via verso casa.



Per la cronaca, oggi Wilson è stato dimezzato e inserito in un tupperware. Durante l'esecuzione mi sono sentita il cuoco vegano imitato da Crozza.
Ma è passato tutto al secondo morso.
Domani ultimo giorno a Lu Panaru, poi si torna a Brindisi.




martedì 25 luglio 2017

Trottolini amorosi

Lo sapevo che si sarebbe vendicato. Lo ha fatto perché abbiamo dato il suo nome alla bambola e non gli è andata giù. Ha scelto il suo mezzo di comunicazione preferito - Facebook- e si è vendicato postando questa foto alle 8 del mattino.
Quella poveretta della moglie si è immolata alla causa. Inutile dire a Gianni di non prendersela, che infondo la bambola era anche carina ma lui niente. "Fotografami Anna!" Avrà detto con tono imperioso e sguardo avido di vendetta.
Ed eccolo lì, mentre nuota beato nel mare del Salento con dietro una spiaggia completamente deserta.
Lo sappiamo, non è colpa tua. Tu sei solo la moglie. Alcune cose ti tocca farle per il quieto vivere.


Ma noi non ci stiamo. Merenderos sì, ma con una certa dignità. Per cui eccoci partire con la giusta calma alla volta della spiaggia semi-deserta, solo per il gusto di rispondere a tono, via Facebook. Noi merenderos giochiamo ad armi pari.
A questo giro abbiamo toccato Torre Chianca, spiaggia bianca, dune, poca gente, niente Torre però. Gianni Morandi, ti sei fregato la torre per ulteriore vendetta?


Dopo un breve giro di ricognizione, abbiamo scavallato con stile una corona di scogli: il Poser apriva la fila dopo aver imbracciato l'ombrellone.  Il braccio sinistro invece era stato armato con sacchetto marchio conad contenente: 2 pizzette, due rollatine con i würstel, grissini di kamut e petto di tacchino (chissà di chi erano?) e 3 coltelli da bistecca (3.99€ in offerta) per il sacrificio di Wilson.


Trovata la piazzola in spiaggia, il Poser si è dedicato anima e cuore a sistemare l'ombrellone. Accanto a noi, una coppia di fidanzatini, occhi a cuore e insalata di pasta per otto, rigorosamente adagiata in un contenitore e amorevolmente avvolta con la pellicola trasparente.
Alla prima folata di vento, l'ombrellone Casalindi  ha quasi reso vedova la gentil donzella.
Fatte le dovute scuse "eh, il vento oggi picchia forte, ci spiace" "nessun problema, lo abbiamo riposto noi"
"Grazie e scusate", siamo tornati all'attacco.
Il Poser, armato di pietrona, ha tentato un secondo posizionamento dell'ombrellone Casalindi, ma i nostri trottolini amorosi sono di nuovo intervenuti riponendo l'ombrellone accanto ai nostri asciugamani ormai divenuti parte delle dune.
"Scusate"
"Di nulla" ha detto lui, tenendo la mano della sua Lei scampata a cotal tragedia.
Ma poi i trottolini amorosi si sono vendicati. Ebbene sì, anche loro.
Con gli otto quintali di pasta ingurgitata tra un "ti amo" "io di più" e l'altro, ci hanno letteralmente travolto di schizzi amorosi, mentre sul bagnasciuga ci godevamo il calore del sole e la freschezza dell'acqua, rigorosamente dal ginocchio in giù.

Giro al bar dei bagni accanto alla spiaggia libera


E poi via verso l'agriturismo per il secondo round in piscina.
A questo giro ce la siamo presa comoda, non prevedevamo altre vendette trasversali, per cui siamo rimasti in piscina fino all'ora di chiusura.
Cena presso il ristorante dell'agriturismo (si mangia benissimo) 



con l'idea di liberare il povero pizzaiolo, segregato nel suo gabbiotto con 80 gradi suonati mentre tutti - camerieri compresi - si godono la frescura della sera.



Scappa, finché sei ancora in tempo!!!
Domani l'idea è quella di visitare Lecce by day, vendette permettendo.






lunedì 24 luglio 2017

La iattura di Fujiazhuang

Dimenticate le spiagge caraibiche e il rumore del mare: Punta Prosciutto in alta stagione è quasi come Fujiazhuang, la città della Cina apparsa ultimamente sui giornali di mezzo mondo.

L'altro mezzo, si è dato appuntamento qui:

orde di merenderos più merenderos di noi lanciati alla conquista selvaggia del metro quadro di sabbia con l'ombrellone puntato stile giostra del Saracino, chi infilza per primo guadagna il mare. Chi becca il cigno, 1000 punti.




Per chi, come noi, viaggiava nell'illusione di trovare questo:


si è dovuto ricredere. La spiaggia era decisamente affollata, per cui ci siamo arresi all'ombrellone in sesta fila stile Rimini. Colpiti e affondati.




Inizio a pensare che la Piccolina, oltre alle doti da PR, abbia doni medianici, visto che stamattina non voleva schiodarsi dalla piscina dell'agriturismo.




Aggiungo foto della struttura per chi ha lamentato carenza di immagini nel post precedente :-)


Ecco la vista dalla nostra camera:



Noi con gli ulivi (ci siamo fatti prendere la mano)



e la nostra casetta..




Pranzo in spiaggia con sottofondo musicale - il Poser ha quasi intonato Despacito tra una frisa e l'altra


per poi battere in ritirata alle 15 in punto.

Alle 15:30 le ragazze erano già in piscina con i 5 ospiti dell'agriturismo: una bella rivincita sulla calca della mattina.

La sera però ha dato una svolta alla giornata. Seguendo la soffiata del nostro amico Marco, ci siamo diretti verso il centro di Lecce per mangiare qualcosa in un posto easy. Il locale 9cento oggi era chiuso ma ci ha instradati verso uno dei posti più affascinanti che abbia mai visto: la piazza del Duomo di Lecce.





Wikipedia ci spiega che la chiesa fu costruita nel 1144 e successivamente restaurata in stile barocco leccese nella seconda metà del 1600 per volere del vescovo Pappacoda. Pappacoda aveva affidato all'architetto leccese Zimbalo (lo Zingarello) il compito di ristrutturare la chiesa ma quest'ultimo, studiando la disposizione della piazza, decise di creare una falsa facciata in modo da evitare che il visitatore, accedendo alla piazza, si trovasse davanti ad un muro - il lato appunto della chiesa. E se il Pappacoda ci aveva visto lungo, un altro vescovo non è stato da meno. Fu infatti il vescovo Gerolamo Guidano, a volere il grande cortile che accoglie la piazza.

Schiacciamo un 5 per i vescovi, se lo sono meritato.

Torneremo però a visitare il tutto con la luce.

Sulla via del ritorno, ci siamo imbattuti in questo edificio.


Io che cammino sempre con il naso in su, non ho potuto fare a meno di notare gli archi. La Bertux, che cammina sempre con lo sguardo tarato al suo 1,43mt, ha notato il negozio di cioccolato.



Entrambe, lo ammetto, abbiamo avuto la nostra gratificazione visiva.

Domani tenteremo l'esplorazione delle spiagge sull'Adriatico e organizzeremo l'esecuzione di Wilson, l'anguria.

Dobbiamo solo trovare un coltello e un tupperware...



domenica 23 luglio 2017

La rivincita di Wilson

Giornata di trasferimento da Carovigno a Lecce, per la precisione, alla tenuta Lu Panaru.
Wilson è partito con noi, non abbiamo avuto il coraggio di buttarlo nella pattumiera.


Le camere non sarebbero venute pronte prima delle 16, così, con Google maps alla mano e 38 gradi allegri e ventilati, ci siamo concessi un assaggio di Lecce.
Nonostante fosse domenica e nonostante ci fosse il mercato, il Poser con il suo proverbiale c**o, ha trovato posteggio letteralmente a 5 minuti di distanza dalla Basilica di Santa Croce, una delle chiese più belle della città.
Il c**o del Poser però non ci ha assistito oltre, purtroppo (o per fortuna) la chiesa è in fase di restauro e l'abbiamo trovata impacchettata 


Però io l'ho fotografata lo stesso.
Ci toccherà tornare solo per questo.
All'interno abbiamo potuto ammirare il famoso barocco leccese, nelle 16 cappelle che mostrano come il calcare non sia solo materiale per scalare a Finale Ligure ma, la pietra "morbida" e malleabile si presta per decorazioni floreali, figure, stemmi e fregi.



Il barocco leccese esplose nel Seicento e la città è ricca di chiese - ma anche palazzi -con questa impronta inconfondibile.
A noi, che associamo il barocco a oro e opulenza, piace scoprire una nuova declinazione di questa corrente. E a chi ancora scala a Finale, basta dire che il calcare è solo una saponetta, venite a vedere cos'è.
Dopo la visita alla Basilica ci siamo lanciati sulle pucce, focacce fatte con la pasta della pizza e ripiene di tutto. Ora però dobbiamo smarcare anche le frise, che sono una specie di panzanella. Ormai temo la pesa in palestra.
Dopo pranzo, si voleva proseguire per il Duomo, ma la caldazza l'ha fatta da padrona, per cui siamo andati direttamente a Lu Panaru.


Lu Panaru è un agriturismo immerso negli ulivi e sospeso nel tempo. Le camere sono basse e fresche, la nostra in particolare è a 30 secondi netti dalla piscina. 18 secondi dopo il nostro arrivo, le bambine avevano già il costume addosso e l'asciugamano intorno al collo: alla vista romantica sugli ulivi hanno preferito i tuffi a bomba e i mini ghiaccioli del bar. 
La piscina è frequentata solo dagli ospiti dell'agriturismo, a cui la Piccolina, PR nata, ha raccontato tutti gli affari nostri. In tempo zero, ci chiamavano tutti per nome.
La struttura è frequentata per la maggior parte da turisti locali, ce ne siamo accorti stasera al ristorante perché eravamo gli unici ad aver già finito quando gli altri iniziavano a cenare.
Domani andremo alla scoperta delle spiagge ioniche, la Piccolina ha già chiesto di stare tutto il giorno in piscina.
Direi che il posto le piace.