venerdì 25 luglio 2014

Vacanze romane

Iniziata oggi ufficialmente la parte romana della vacanza. Scansate stoicamente le brioches della Signora Celeste, salutati i cani e 


scroccato un passaggio al povero Fabrizio - che stapperà una bottiglia quando andremo via - siamo arrivate in stazione perfettamente in orario. Viaggio stile carro bestiame, siamo riuscite miracolosamente a trovare due posti davanti a due giganti olandesi che mi hanno aiutato a piazzare il trolley. Quest'anno ci siamo evolute, abbiamo un trolley con 4 ruote basculanti e chiusura a prova di ladro. Tanto se anche ce lo rubano non lo riescono nemmeno ad alzare da terra!!
Arrivate a Roma è iniziato il balletto dei taxi, pare che solo quelli davanti alla stazione Termini ti portino dove vuoi tu, gli altri hanno credo zone predefinite, tipo vicino casa, dietro la scuola dei figli etc. Arrivate finalmente davanti alla stazione, dopo cioè aver fatto il giro dell'oca, ci siamo messe in coda per il taxi con gli addetti ai turisti che ci chiedevano se cercavamo un taxi. No, in realtà no, ci piaceva solo l'idea di metterci un po' in coda, con una valigia che pesa una tonnellata e 30 gradi all'ombra. 


Raggiunto il taxi abbiamo trovato l'unico tassista muto di Roma, ho avuto un attimo di smarrimento quando ha cercato l'hotel su google maps. Amico mio, così siam buoni tutti.
Partite, abbiamo iniziato ad assaporare la vera romanità, traffico caotico, vie piene di turisti e mille cappelli di paglia. Quest'anno a Roma si usa così. 
Arrivate finalmente in hotel - grazie google maps!! - la Bertux ha puntato subito all'unica cosa per cui è venuta, la piscina, già presidiata da bambini tedeschi. Pazzesco, dovunque vai e c'è una piscina, trovi i bimbi tedeschi che fanno il bagno, secondo me li vendono con gli optional.
La camera non è il massimo anche se pulita, però ha un velo di decadence che mette un po' di tristezza.
Solo Coniglio si è trovato a suo agio, allegramente svaccato sul letto.


Dopo aver pranzato al bar dell'albergo e smagnetizzato la chiave nel giro di 3 minuti - la Bertux ha subito detto al signore alla reception che l'avevo messa vicina al telefono - siamo partite alla volta del Colosseo.
Arrivare in centro dall'albergo è semplice, gli autobus sono a 5 minuti di cammino e ti portano direttamente a piazza Venezia. 
Da piazza Venezia ci siamo trovate davanti al monumento del milite ignoto, e abbiamo aperto le danze con il selfie di ordinanza.


Da lì arrivare al Colosseo è un attimo e se uno non si sa orientare non è un problema, basta seguire le orde di turisti e di ambulanti. Ce n'è per tutti i gusti, da chi vende bracciali, frutta, ninnoli vari, persino un vassoio che diventa un porta arachidi, a chi suona la fisarmonica, da chi offre bottiglie di acqua congelata ai mimi che fanno le statue.
Abbiamo trovato geniali i finti fachiri sospesi perché uno sostiene l'altro, l'evoluzione di quello che sta in piazza San Babila - impara Milano! - e fatta la foto con loro, 


l'uomo di latta ci ha subito fregato e così la Bertux si è messa in posa e io ho pagato un'altra foto ricordo. Mannaggia a te, uomo di latta.


Arrivate al Colosseo sono rimasta sconcertata da due cose: la coda immane per entrare (abbiamo abbandonato subito l'impresa) e il mercato assurdo davanti al monumento, incluso un centurione arrabbiato nero coi francesi, turisti sui seg-way che per qualche motivo sconosciuto disdegnano camminare e un uomo sul pedalò con edera - tutto rigorosamente in affitto.


E pensare che il 70% del patrimonio storico mondiale è in Italia...
Abbandonata l'idea del Colosseo e sorvolato il Foro Romano, abbiamo trovato la prima vera sorpresa di Roma, Princess Cadence! Certe volte mi chiedo se Roma resterà quella del Colosseo o quella dei little pony nei ricordi della Bertux.


Il viaggio di ritorno è stato un vero incubo. L'autobus che non arrivava mai, per poi arrivare e scoprire che si trattava di quello sbagliato. Inutile dire che siamo arrivate in hotel quando la piscina aveva già chiuso.
Cena in hotel senza grandi successi, insomma dobbiamo lavorare sulla logistica e sulle cene. Ho visto che poco lontano da noi c'è la metro e proprio sotto l'hotel un supermercato. Direi che siamo a metà dell'opera.
Domani Cinecittà.

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