lunedì 28 luglio 2014

Gli occhiali di San Pietro

Mattinata in hotel, inizio pigro con Bertux zoppicante, credo per andare in piscina. Richiesta accontentata, siamo state ben più di un'ora al bar della piscina a recuperare i compiti non fatti in questi giorni.


Ora siamo oltre la metà del libro di italiano. Ultimo pranzo in hotel, vista la terribile equazione scarsa qualità = alto prezzo, e schivato il bagno in piscina causa acqua gelida, ci siamo dirette a San Pietro. Oggi gli autobus sfrecciavano via veloci come saette, non vorrai mica che Marino legga il nostro blog? Hai visto mai... Siamo arrivate alla stazione metro di Cornelia e lì giù verso Ottaviano. Tappa d'obbligo alla gelateria Lemongrass anche se non c'era il gelataio salvatore e poi a piedi verso San Pietro.
Dopo aver schivato suore multicolore e una marea di bancarelle, siamo arrivate sotto le maestose colonne del Bernini. Che dire, ha fatto proprio un bel lavoro!
Davanti alla basilica la Bertux ha contato i santi accanto a Gesù, erano 11, ne mancava uno. 


Wikipedia ci ha spiegato che San Pietro è in piazza, per cui è lui che manca alla conta. Io avevo optato per Giuda, in fondo l'aveva combinata grossa.
Dopo aver fatto il selfie ispirato a quelli di Massimo - è stato più forte di noi -


ci siamo avventurate nella basilica. Abbiamo visto gli altari, la Pietà di Michelangelo e ho spiegato alla Bertux che per costruire tutta la baracca ci han messo 120 anni. Però sta ancora in piedi, dopo più di 500 anni. 
A me è piaciuto molto il coro, alla Bertux gli angioletti vicino all'acquasantiera, 


ma mentre passeggiavamo alla scoperta delle opere d'arte 


ci siamo accorte di aver perso gli occhialetti che ornano le ciabatte della Bertux. Ovviamente abbiamo rifatto tutto il giro della basilica occhi a terra. San Pietro si è tenuto gli occhialetti, probabilmente li aveva persi anche lui, in mezzo a quel casino ci sta.
Fuori dalla basilica c'erano le guardie svizzere. 


Passi che le divise le ha ideate Michelangelo ispirandosi alla foggia rinascimentale sia nelle forme che nei colori, però poveretti, sembrano usciti dal circo dei fratelli cavallini.
Giorgio (Armani) mettiti una mano sul cuore: hai tirato a lucido sportivi e hostess, dai una sistemata anche a loro, tanto li paghiamo noi.
Ritorno con calma e cena veloce.
Domani technotown, sempre se la trovo.

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