giovedì 31 luglio 2014

Tarquinia atto secondo

Questa mattina abbiamo lasciato Roma per tornare al mare a Tarquinia, e, per quanto mi riguarda, per tornare a lottare contro i bomboloni della Signora Celeste, l`unica vera insidia del posto.
Arrivate alla stazione cariche come facchini, c`era ad aspettarci il povero Fabrizio che contento come una Pasqua si è cammallato il super mega trolley, che, grazie al pomeriggio di ieri dedicato allo shopping, è lievitato di qualche chiletto. Dopo aver pranzato al lido ed essere andati al B&B della Signora Celeste, abbiamo sfidato i nuvoloni direzione saline.
Fabrizio ci ha portato in una spiaggia poco frequentata e abbiamo fatto il bagno nel tardo pomeriggio. Chissà perché il mare delle 6 è un mare tutto diverso, è quello da cui non andresti mai via.

Serata al bar e alle giostre con i bimbi di Claudia. Bertux felicissima e anche io.

martedì 29 luglio 2014

Technopacco

Ci sono giornate che nascono storte, altre stortissime, quella di oggi è stata una delle peggiori da quando siamo arrivate.
Mattinata alla ricerca del technotown che, oltre al nome pomposo, di techno non ha veramente nulla. È a tutti gli effetti una ludoteca sgarruppata, con 4 sale smilze e ZERO iniziative. Il commesso mi ha spiegato che fino alle 16 non fanno nulla. Ottimo, abbiamo fatto dietro fronte e siamo andate, mannaggia a me, alla bocca della verità.
Solito ammasso di turisti, solito casino. Foto di rito e giro obbligato in cappella.
La bertux ha deciso di accendere un lumino e nei 3 metri dalle candele alla cripta - orrida e spettrale - mi hanno rubato il telefono.
Viaggio da 20 anni, con la Bertux sono stata sia in Italia che all'estero, ma mai mi era capitato che mi rubassero qualcosa in chiesa.
Oltre al danno economico, resta lo smacco di qualche balordo che venderà il mio iPhone 4s al mercato di porta portese, ricavando 100€, ma le foto, i video e tutte le mie informazioni restano senza prezzo.
Che bel biglietto da visita, Roma, complimenti!
 Dopo il furto siamo state prima in polizia e poi ai carabinieri.
Il poliziotto gentilissimo mi ha prestato il cell e mi ha perfino offerto il caffe. Gentilissimi anche i carabinieri al di là di tutte le barzellette.
Che dire,  Roma ha davvero bisogno di rinnovarsi, di trovare una nuova dimensione. Gloriarsi del passato, dei fasti dell'impero non ha più senso se quello che riesce ad offrire è delinquenza e un pacchetto cucito sul turista cafone, quello degli autobus hop on e hop off e del menù turistico spaghetti bolognese, pizza e cappuccino.
Gli stranieri son stranieri ma non stupidi, e soprattutto i nordici, vengono da città in cui le strade sono pulite, i mezzi funzionano e quando entri in un negozio i commessi non hanno le cuffiette nelle orecchie o il boccone in bocca. O non ti rubano in chiesa.
Che schifo.
Questa é la città che dovrebbe rappresentare la nostra nazione, io non mi ci riconosco per niente. Anzi.
Grazie al cielo domani é l'ultimo giorno, poi torniamo a Tarquinia.

lunedì 28 luglio 2014

Gli occhiali di San Pietro

Mattinata in hotel, inizio pigro con Bertux zoppicante, credo per andare in piscina. Richiesta accontentata, siamo state ben più di un'ora al bar della piscina a recuperare i compiti non fatti in questi giorni.


Ora siamo oltre la metà del libro di italiano. Ultimo pranzo in hotel, vista la terribile equazione scarsa qualità = alto prezzo, e schivato il bagno in piscina causa acqua gelida, ci siamo dirette a San Pietro. Oggi gli autobus sfrecciavano via veloci come saette, non vorrai mica che Marino legga il nostro blog? Hai visto mai... Siamo arrivate alla stazione metro di Cornelia e lì giù verso Ottaviano. Tappa d'obbligo alla gelateria Lemongrass anche se non c'era il gelataio salvatore e poi a piedi verso San Pietro.
Dopo aver schivato suore multicolore e una marea di bancarelle, siamo arrivate sotto le maestose colonne del Bernini. Che dire, ha fatto proprio un bel lavoro!
Davanti alla basilica la Bertux ha contato i santi accanto a Gesù, erano 11, ne mancava uno. 


Wikipedia ci ha spiegato che San Pietro è in piazza, per cui è lui che manca alla conta. Io avevo optato per Giuda, in fondo l'aveva combinata grossa.
Dopo aver fatto il selfie ispirato a quelli di Massimo - è stato più forte di noi -


ci siamo avventurate nella basilica. Abbiamo visto gli altari, la Pietà di Michelangelo e ho spiegato alla Bertux che per costruire tutta la baracca ci han messo 120 anni. Però sta ancora in piedi, dopo più di 500 anni. 
A me è piaciuto molto il coro, alla Bertux gli angioletti vicino all'acquasantiera, 


ma mentre passeggiavamo alla scoperta delle opere d'arte 


ci siamo accorte di aver perso gli occhialetti che ornano le ciabatte della Bertux. Ovviamente abbiamo rifatto tutto il giro della basilica occhi a terra. San Pietro si è tenuto gli occhialetti, probabilmente li aveva persi anche lui, in mezzo a quel casino ci sta.
Fuori dalla basilica c'erano le guardie svizzere. 


Passi che le divise le ha ideate Michelangelo ispirandosi alla foggia rinascimentale sia nelle forme che nei colori, però poveretti, sembrano usciti dal circo dei fratelli cavallini.
Giorgio (Armani) mettiti una mano sul cuore: hai tirato a lucido sportivi e hostess, dai una sistemata anche a loro, tanto li paghiamo noi.
Ritorno con calma e cena veloce.
Domani technotown, sempre se la trovo.

domenica 27 luglio 2014

Cinecittà world

Oggi niente arte, almeno non quella classica con marmi e statue. Siamo andate a Cinecittà world, parco divertimenti inaugurato pochi giorni fa appena fuori Roma. 


Arrivare coi mezzi sarebbe stata un'impresa, noi siamo state allegramente scarrozzate da Massimo, un collega di Roma, che ci ha recuperate sotto l'hotel. Il programma iniziale era di trovarci a Termini ma pare che la domenica qui gli autobus non passino così frequentemente, così, dopo aver aspettato 30 minuti e ripiegato al santo Mac, ci siamo dirette verso Cinecittà world.


L'idea alla base del parco è geniale: vecchi set cinematografici sono stati trasformati in giochi e attrazioni, si entra attraverso la porta di Kabiria 


per poi trovarsi in una New York anni '20 


e in un villaggio western. Ci sono rollercoaster, tronchi in acqua


e un'area per bambini, ma la parte che ci è piaciuta di più sono stati gli spettacoli e le fontane al centro del parco. 
Le fontane erano presidiate da molti bambini, incluso uno organizzatissimo con costume, ciabatte di gomma e occhialini!


Quando significa essere avanti.
Il personale è gentilissimo, credo che siano contenti di non dover portare divise oscene come i colleghi di Gardaland o peggio ancora, i costumi sauna di Eurodisney. Hanno solo una polo con scritto "tecnico" set 1 o 2, non ho ben capito i set, ma per lo meno hanno un motivo per cui sorridere.


Nonostante la recente apertura, il parco non è affollatissimo, forse perché deve ancora trovare una sua dimensione. Ovviamente questo ha significato niente code (yes!) e panchine all'ombra disponibili!
Io e la Bertux abbiamo fatto la corsa sotto le fontane e ci siamo bagnate dalla testa ai piedi. Meno male che ci sono dei cubotti dove ci si può asciugare. A 2€ a botta però. La prox volta porto il costume.
La Bertux ha dato il meglio di sè nell'area bimbi, trascinando Massimo nelle battaglie navali e in un bizzarro gioco spara acqua. 


Bellissimo lo spettacolo Enigma che mischia musica, danza e effetti speciali. 


Noi ci siamo ritratte poco prima dell'inizio, blu come avatar, per restare in zona effetti speciali.
Musica e danza le lasciamo agli altri.


Ritorno sempre in auto, grazie Massimo, giusto in tempo per prendere la pioggia e saltare anche oggi la piscina. Direi però che non ci si possa lamentare!
Domani San Pietro, un po' di santità ci farà solo bene. 

sabato 26 luglio 2014

Tour de force

Se avessi dovuto valutare la giornata di oggi dalle prime tre ore avrei detto "giornata sprecata", sveglia alle 9, tempo brutto, colazione a rilento, Bertux con un po' di mal di pancia, alle 11:30 eravamo ancora in hotel col nostro "non disturbare" appeso alla porta. Siamo uscite intorno alle 12 dopo un mix di insistenza e spergiuri che sì troviamo le edicole lungo la via, sì chiediamo se hanno i my little pony. Un incubo formato cavallo e cutie mark. Questa volta gli autobus ci hanno arriso e siamo arrivate in centro in un attimo. Mentre attraversavo la strada alla ricerca della prima edicola della serie, mi sono imbattuta in un amico che non vedevo da secoli, e grazie ai suoi consigli, siamo arrivate velocemente in piazza Navona. 


La Bertux ha apprezzato la storia della fontana dei 4 fiumi, il Nilo l'abbiamo sgamato subito perché ha la testa coperta, gli altri li abbiamo identificati facendo un paio di giri intorno alla fontana. Vera o no, la storia della fontana del Bernini suscita sempre un certo stupore. In effetti il Danubio sembra proprio dire "ora qvesta vontana mi kade su testa!". Arrivato il momento del pranzo mi sono letteralmente rifiutata di fare la fine dei turisti piccionati in piazza Navona o peggio ancora, ritrovarmi seduta davanti alla tovaglietta a quadretti bianca e rossa con menù pasta+pizza a soli €15. Ho cercato con tripadvisor e sono finita - dopo aver sbagliato strada - alla baguetteria "il fico" situata in via della Fossa, 12.


Se non canni direzione ci arrivi in 6 minuti netti da piazza Navona. Il locale è minuscolo e gestito da due ragazzi giovani e super simpatici.


Puoi crearti la tua baguette od optare per un'insalata. Noi abbiamo preso 2 baguette più bibite, 10€. Questa è la Roma che piace a me, quella che ti mette anche Bob Marley mentre mangi e la Bertux balla sulla sedia.
Tornate in piazza Navona ci siamo dirette ufficialmente verso la fontana di Trevi, nel mezzo abbiamo visto il pantheon e la mostra di Andy Warhol in via del Corso. Il pantheon non ha suscitato grande interesse nella Bertux, forse perché l'andirivieni dei turisti lo snaturalizza da luogo di culto. 


Tutt'altro effetto la mostra di Warhol. 
Ho pensato vuoi fare l'arte per tutti? Bene, vediamo se accontenti una Bertux di 9 anni! La mostra presentava dipinti di collezioni private, oltre la classica Marylin e Mao, c'era un dipinto di piss painting, letteralmente urinare sulla tela per contestare il dripping di Pollock e degli action painter, e l'Ultima Cena che io non avevo mai visto. La Bertux ha apprezzato zuppa Campbell perché è strana, cito la fonte.
Dall'arte per tutti allo shopping per tutti, passando per la fontana di Trevi. Apprezzo Fendi che ha deciso di accollarsi il restauro, ma vista così la fontana è terrificante. Coda chilometrica per accedere alla passerella infestata di turisti che fanno sostanzialmente la foto ai ponteggi, un caos senza senso, la Bertux e io ci siamo limitate a tirare la monetina in una specie di pozza ricavata nel plexiglas. Ovviamente io ho mancato la pozza e lei si è piegata dal ridere. Chissà se il desiderio si avvera lo stesso. 
Lasciata la fontana ho avuto la malsana idea di fare via del Corso. Ci abbiamo messo quasi 2 ore per arrivare in piazza del Popolo, mai mettere insieme Bertux e saldi. È pericolosissimo.
A piazza del Popolo la Bertux ha giocato a scoppiare le bolle mentre io giocavo a come cavolo torno a casa adesso?
Prima ipotesi - metro fino a Cornelia poi bus, peccato che il telefono mi abbia lasciato dopo Warhol - troppa arte tutta insieme - e che la mia mappa non copra la zona in cui siamo, per cui, presa la metro ho optato per scendere a Ottaviano e cercare un mezzo. Alla fine il mezzo l'ho trovato, il taxi!
Aiuto provvidenziale dal gelataio di Lemongrass di corso Giulio Cesare che ci ha prestato il cellulare e fatto assaggiare a uffo fragola e pistacchio, per altro ottimi. 
Arrivate in hotel, abbiamo ordinato la cena  in camera. Oggi ce la siamo meritata.
Domani decidiamo in base al tempo, tanto a Roma non ci si annoia mai!


venerdì 25 luglio 2014

Vacanze romane

Iniziata oggi ufficialmente la parte romana della vacanza. Scansate stoicamente le brioches della Signora Celeste, salutati i cani e 


scroccato un passaggio al povero Fabrizio - che stapperà una bottiglia quando andremo via - siamo arrivate in stazione perfettamente in orario. Viaggio stile carro bestiame, siamo riuscite miracolosamente a trovare due posti davanti a due giganti olandesi che mi hanno aiutato a piazzare il trolley. Quest'anno ci siamo evolute, abbiamo un trolley con 4 ruote basculanti e chiusura a prova di ladro. Tanto se anche ce lo rubano non lo riescono nemmeno ad alzare da terra!!
Arrivate a Roma è iniziato il balletto dei taxi, pare che solo quelli davanti alla stazione Termini ti portino dove vuoi tu, gli altri hanno credo zone predefinite, tipo vicino casa, dietro la scuola dei figli etc. Arrivate finalmente davanti alla stazione, dopo cioè aver fatto il giro dell'oca, ci siamo messe in coda per il taxi con gli addetti ai turisti che ci chiedevano se cercavamo un taxi. No, in realtà no, ci piaceva solo l'idea di metterci un po' in coda, con una valigia che pesa una tonnellata e 30 gradi all'ombra. 


Raggiunto il taxi abbiamo trovato l'unico tassista muto di Roma, ho avuto un attimo di smarrimento quando ha cercato l'hotel su google maps. Amico mio, così siam buoni tutti.
Partite, abbiamo iniziato ad assaporare la vera romanità, traffico caotico, vie piene di turisti e mille cappelli di paglia. Quest'anno a Roma si usa così. 
Arrivate finalmente in hotel - grazie google maps!! - la Bertux ha puntato subito all'unica cosa per cui è venuta, la piscina, già presidiata da bambini tedeschi. Pazzesco, dovunque vai e c'è una piscina, trovi i bimbi tedeschi che fanno il bagno, secondo me li vendono con gli optional.
La camera non è il massimo anche se pulita, però ha un velo di decadence che mette un po' di tristezza.
Solo Coniglio si è trovato a suo agio, allegramente svaccato sul letto.


Dopo aver pranzato al bar dell'albergo e smagnetizzato la chiave nel giro di 3 minuti - la Bertux ha subito detto al signore alla reception che l'avevo messa vicina al telefono - siamo partite alla volta del Colosseo.
Arrivare in centro dall'albergo è semplice, gli autobus sono a 5 minuti di cammino e ti portano direttamente a piazza Venezia. 
Da piazza Venezia ci siamo trovate davanti al monumento del milite ignoto, e abbiamo aperto le danze con il selfie di ordinanza.


Da lì arrivare al Colosseo è un attimo e se uno non si sa orientare non è un problema, basta seguire le orde di turisti e di ambulanti. Ce n'è per tutti i gusti, da chi vende bracciali, frutta, ninnoli vari, persino un vassoio che diventa un porta arachidi, a chi suona la fisarmonica, da chi offre bottiglie di acqua congelata ai mimi che fanno le statue.
Abbiamo trovato geniali i finti fachiri sospesi perché uno sostiene l'altro, l'evoluzione di quello che sta in piazza San Babila - impara Milano! - e fatta la foto con loro, 


l'uomo di latta ci ha subito fregato e così la Bertux si è messa in posa e io ho pagato un'altra foto ricordo. Mannaggia a te, uomo di latta.


Arrivate al Colosseo sono rimasta sconcertata da due cose: la coda immane per entrare (abbiamo abbandonato subito l'impresa) e il mercato assurdo davanti al monumento, incluso un centurione arrabbiato nero coi francesi, turisti sui seg-way che per qualche motivo sconosciuto disdegnano camminare e un uomo sul pedalò con edera - tutto rigorosamente in affitto.


E pensare che il 70% del patrimonio storico mondiale è in Italia...
Abbandonata l'idea del Colosseo e sorvolato il Foro Romano, abbiamo trovato la prima vera sorpresa di Roma, Princess Cadence! Certe volte mi chiedo se Roma resterà quella del Colosseo o quella dei little pony nei ricordi della Bertux.


Il viaggio di ritorno è stato un vero incubo. L'autobus che non arrivava mai, per poi arrivare e scoprire che si trattava di quello sbagliato. Inutile dire che siamo arrivate in hotel quando la piscina aveva già chiuso.
Cena in hotel senza grandi successi, insomma dobbiamo lavorare sulla logistica e sulle cene. Ho visto che poco lontano da noi c'è la metro e proprio sotto l'hotel un supermercato. Direi che siamo a metà dell'opera.
Domani Cinecittà.

Pigrizia

Scriviamo oggi per ieri a causa di una profonda pigrizia di chi scrive. Ogni tanto capita, soprattutto se si trascorre una di quelle giornate in cui tutto va come desideri. Partenza lentissima, sempre con le brioches della Signora Celeste che ho iniziato ad evitare per non diventare un bombolone con la crema, poi, visto il tempo clemente, direzione mare. Seguendo i consigli di Fabrizio siamo andati alle Saline dove c'è un posteggio ad offerta gestito da un nepalese. Questo signore ci ha spiegato che per 10 mesi all'anno accompagna i turisti sull'Everest, a parte qualche alpinista de nonartri non avevo mai conosciuto una vera guida Himalaiana. Ammetto che mentre io mi esaltavo all'idea la Bertux scrutava i bracciali e i portafoglietti della guida. Già. L'abbiamo preso giallo con decorazioni floreali. A noi piace questa vena international.
Mare un po' agitato ma balneabile, per chi mi conosce sa che fare il bagno in mare è un evento per me, ma ne valeva la pena. La Bertux ha tentato di fare la vela con l'asciugamano, tentativo fallito.


Ritenta.
Tentativo riuscito.

Giro con pizza nel primo pomeriggio - i bagni la Pineta non deludono mai - e poi saluto veloce da Claudia.
Alla sera siamo stati ospiti da Daniela, il bello di conoscersi da 30 anni è che ci si ritrova sempre. E anche le nostre figlie si sono trovate.


Ho dovuto rimuovere la Bertux con il gancio a mezzanotte ma lei e Giulia avrebbero continuato a ballare e cantare canzoni gioiose su Pou, un gioco che con orgoglio la Bertux ha fatto scaricare a Giulia. Pou è una cacca, che devi nutrire, vestire e pulire. È bello quando si lasciano tracce del proprio passaggio.
Prossima tappa, Roma!

mercoledì 23 luglio 2014

Long time, not see

Partenza sprintosa all'alba delle 11 dopo la mega colazione della Signora Celeste che oggi ci ha bombardato con brioches alla crema e alla marmellata. Lo so che rotolerò a Roma, me lo sento, soprattutto quando riesco al pelo a chiudere il bottone dei calzoni.
Treno delle 11:30 direzione Orbetello - Monte Argentario per salutare due care amiche, Valentina e Irene.
Il tempo, anche questa volta, non è stato dalla nostra. A dire il vero ci ha seguito, lo vedevamo dal treno e gli amici di Tarquinia ci hanno detto stasera che qui è stato bello tutto il giorno. Siamo noi dai, noi e le nostre nuvole.
All'Argentario abbiamo pranzato con Irene e la sua bella famiglia, Martina e Gea hanno giocato e confabulato, alla faccia di Garcia, il cagnolino più fifone che abbia mai visto. Lara ha trovato un degno erede.

Dopo aver mangiato il gelato 

ed essere letteralmente scappate dalla spiaggia visto che veniva giù il diluvio, siamo andate a trovare Valentina e il suo bellissimo pupotto Andrea. Merenda e bagno in piscina, la Bertux non poteva chiedere di meglio.
Giro in paese prima di partire, shopping evitato per un pelo anche se la Bertux ha tentato il colpaccio con un occhialetto stile john Lennon.


Dopo una breve pausa al B&B, siamo venute al Lido, dove la Bertux ha trascinato me e il povero Fabrizio alle giostre.


Beati loro, diceva la Bertux, che hanno le giostre da giugno a settembre. E se si pensa che per prendere 5 palline sono 5€, sono contenta di partire venerdì.
Alle giostre la Bertux si è lanciata nel percorso avventura 

 
Per poi ripiegare su palline e martelletti e mentre lei cercava l'ennesimo peluche che ha chiamato Pongo, io riflettevo sul fatto che, passano i tempi ma non le mode. Ci sono sempre i tamarri all'autoscontro che puntano le tipe che non li guarderanno mai, mentre le truzze stanno ai bordi della pista.


E mentre i coraggiosi si lanciano in urla sulla nuvola o cercano di prendere il codino sui calci-in-culo, il ganzo del braccio di ferro subisce i colpi della crisi 


E senza infamia offre il servizio a ribasso: 2 colpi, 1€. 
Domani ancora a Tarquinia, poi Roma.
Ancora zero compiti. 

martedì 22 luglio 2014

La necropoli del bengodi

Promettente inizio di giornata con la Signora Celeste che ci ha riempito di brioches e ciambelle. Credo che oltre alla soddisfazione dei propri clienti gradisca lasciarli andare con un paio di chiletti extra, così la vacanza la porti con te, per almeno 2 o 3 mesi.
Questa mattina, complice il maltempo, siamo andate alla necropoli etrusca. Le tombe rinvenute sono centinaia, ma poche quelle affrescate, così vengono aperte in turnazione in modo che non si rovinino. Esilerante incontro con due turisti americani armati di tablet e vestito a fiori lei, che già lamentavano il buio nelle tombe. Non si vede niente! Già, basta schiacciare il bottone, quello nero, quello per capirci in cui c'è scritto light. Immagino che sul tablet non fosse indicato. Che tecnologia diabolica in Italia!

Accompagnate da Fabrizio che ci ha fatto da guida abbiamo visitato tutte le tombe aperte al pubblico. Tranne un paio in cui appariva Caronte - Dante, non era una tua idea!! - e i demoni dell'Ade, la maggior parte recava disegni di feste nei boschi, musica e danze. Tutti rigorosamente brilli e mezzi nudi. 


Abbiamo convenuto che si divertivano molto più di noi, immagino perché non avevano il papa in casa.
Dopo la necropoli siamo andati in visita al museo. 


La Bertux era affascinata da cocci e gioielli, ma il pezzo forte restano i cavalli alati, rinvenuti tra le rovine di un tempio. 


Guardando bene le due creature equestri abbiamo disquisito sul fatto che fossero davvero gli antenati dei my little pony, io suggerisco flatter shy e rainbow dash, anche se senza cutie mark non è facile riconoscerli.
Finita la gita culturale, salutato Fabrizio e gabbati i compiti ancora una volta, abbiamo tentato di andare in spiaggia. Il tempo non era dalla nostra, ma nemmeno la spiaggia libera, tenuta non proprio benissimo. 
Dietro-front con direzione saline, quello che oggi è un parco dedicato alla biodiversità. Il tragitto è splendido ma credo che non si possa andar giù con la macchina - ops!
Arrivate in spiaggia vicino al "porticciolo" un bagnino stile pirati dei Caraibi - senza essere ahimè Johnny Depp - ci ha raccomandato di star lontane dall'acqua causa fulmini. Questo bagno insomma non s'ha da fare.
Dopo aver rimediato alla spiaggia con il gelato di Claudia siamo tornate al B&B per doccia - lei - e restauro io.
Cena da Chicche e Pepe, trattoria incastonata nella bellissima piazza santo 


Stefano e gestita dalla figlia di un ex collega di Nonno. Chicche e Pepe basa la ristorazione su prodotti bio, a km 0 e provenienti da cooperative che impiegano persone svantaggiate. Bellissima filosofia, ottimo cibo e prezzo super contenuto, ci torneremo!
Dopo cena giretto in paese e poi al B&B.
Domani Argentario!


lunedì 21 luglio 2014

Scatto felino e abile mossa

Siamo partite allegre all'alba delle 10:30 armate di santa pazienza, grissini al kamut, acqua minerale e pezzi di formaggio grana per la nausea. Il tipo della conad sarebbe stato orgoglioso di noi, anche se non garantisco che fossero due al prezzo di uno. La prima grande soddisfazione è stata arrivare a Livorno sotto le tre ore, contestato e pluricriticato record di Nonno. Avessi replicato sarebbe stata una sconfitta in partenza. La Bertux diceva, mica vuoi metterci tre ore come il Nonno, per cui era diventata una questione di principio. Stop strategico all'autogrill con panino con mortazza e toblerone, mi è stato riportato che il signor Dukan ci ha appena iscritte sul suo libro nero.
Dopo due stop per nausea lungo la via e diverse canzoni di pezzali 

dopo siamo arrivate a destinazione. Alloggiamo alla Residenza I Tre Portali, scoperta grazie a booking.com e tripadvisor: il posto è strepitoso, una villa in collina che guarda dritta Santa Maria in Castello, storico monumento di Tarquinia ma, il vero valore aggiunto è Asia, un cucciolo di 3 mesi, vera gioia della Bertux.

Disfatte in fretta le valigie e salutata Asia ci siamo dirette verso Tarquinia Lido dove Claudia ha il suo mitico bar Corsaro. Sono bastati 30 secondi netti e la Bertux già girava con un mega cono in mano e la faccia furbetta, inutili sono state le mie "tra un po' andiamo a cena" etc. Sono stata ufficialmente gabbata.
Al bar la Bertux ha trovato compagnia con i figli di Claudia 

mentre io cianciavo allegramente con un vecchio amico (come vecchio non si intende di età).
Dopo il gelato abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia, la Bertux ha iniziato la raccolta locale delle conchiglie, queste per fortuna non puzzano di letame. Confesso che i tramonti sul mare sono sempre pieni di fascino, 



un po' meno il menù di un ristorante carissimo che affaccia sul mare. Come ci siamo sedute abbiamo capito che il posto era fuori dalla nostra portata, il ricciolo infondo al tovagliolo era già un indizio da non sottovalutare, così, giudicando amorale un'insalata di polpo a 15€ ho messo su la mia faccia migliore con la riga nel mezzo e siamo andate altrove. Peccato per il mio amico Fabrizio che dovrà passare il prossimo mese a 50km di distanza dal ristorante.
Cena a base di supplì, pizza e pollo, diciamocelo, siamo a costo zero.
Saluto veloce a Claudia e poi tutti a nanna. Domani si va al mare, se il tempo tiene...

sabato 19 luglio 2014

Con chi sei stata a Roma?!!

Abbandonati sogni esterofili a fronte di un tour pseudo culturale, io e la Bertux andremo quest'anno alla scoperta della nostra storia, puntando prima agli etruschi di Tarquinia e poi ai romani de Roma. Ufficialmente perché la Bertux - che a settembre entrerà in V elementare - studierà le civiltà che hanno dato vita alla nostra cultura. Ufficiosamente perché a Tarquinia ho vissuto alcuni anni e dopo un po' mi manca la pizza della Daniela e il gelato di Claudia. Gastronomia a parte, Tarquinia resta per me un posto del cuore. Partiamo lunedì con la macchina carica (grazie Denis per l'aiuto!), completa di nuovo trolley con ruote basculanti, borsa da mare con pinne, maschera e boccaglio e libri che probabilmente non leggerò, ma farà figo mettere in bella mostra sul comodino della stanza d'albergo. Il vouyerismo è una piaga sociale.
A Tarquinia visiteremo il museo e le tombe etrusche, ci svaccheremo in spiaggia e andremo a trovare alcune amiche. A Roma faremo i turisti fai-da-te, anche se il Colosseo è in ristrutturazione e la fontana di Trevi senz'acqua per restauro. Pare però che abbiano lasciato una pozza per il tradizionale lancio della monetina, oggi la Bertux ha chiesto di portare la retina per i pesci, ora capisco il perché.
Domani ultime commissioni e lunedì si parte. 450km in macchina, lei ha scelto la musica, il CD di Pezzali. Aiuto.