Ci sono bambini geneticamente programmati per scalare le vette, aggredire la roccia, nuotare per ore e ore.
Poi ci sono i merenderos.
Temo che noi apparteniamo alla seconda squadra, quella, per capirci, che parte motivata ma dopo 10 minuti di cammino inneggia al plaid comodamente adagiato davanti al parco giochi.
Dopo un giorno e mezzo tra viaggio di ritorno, saluto ai nonni, disfa e rifai la valigia, la Bertux, la Lara e io siamo giunte a Prato Nevoso, in visita al Poser e alla Piccolina.
Il posto è splendido ed è il paradiso dei bambini: parco giochi, mtb, cavalli e carrucole (quelle sbaragliano i pony 4-0) mentre per i grandi tennis, golf e downhill. E la focaccia. Sotto i portici il forno di Caterina lavora duro per ripristinare le calorie perse durante le salite con focacce brioches e affini. Il paradiso dei golosi.
Da bravi merenderos siamo partiti questa mattina alla volta del rifugio Balma. Zaini in spalla, acqua, viveri e ciotola per la Lara, non ci mancava nulla per raggiungere la meta.
Dopo esattamente 7 minuti e mezzo di cammino la Bertux ha cominciato a millantare il mal di testa mentre la Piccolina aveva caldo, così abbiamo deciso di fermarci un pochino al parco giochi. Tappa intermedia, ha detto il Poser.
Ma... La tappa intermedia è diventata la meta finale della mattina: gli altri merenderos ci hanno accolto con la ola.
Sono convinta che il parco giochi abbia qualcosa di miracoloso: dopo aver saltato sulla ruota, la carrucola e l'altalena, mal di testa e stanchezza erano scomparsi, sarà il potere dello scivolo.
Pranzo al sacco con vista sulle altalene e visita veloce alla panchina dei sogni.
Poi dritti verso le grotte di Bossea. La tratta da Prato è brevissima, una mezz'ora in macchina. La Lara non poteva partecipare all'escursione, per cui è rimasta a fare la guardia alla casa, comodamente piazzata nella sua cuccia.
A me e alla Bertux le grotte piacciono moltissimo: nelle nostre gite vengono esattamente dopo il museo naturale e prima del burger king, un giusto compromesso tra natura, cultura e trash.
Quelle di Bossea sono davvero spettacolari, le camere sono molto grandi, stalattiti e stalagmiti creano forme affascinanti, angoli misteriosi e personaggi buffi.
La nostra guida, con una cantilena da poesia di Natale delle elementari, ci ha mostrato Babbo Natale
La donna di pietra
Le suore e Buddha (par condicio religiosa)
E il razzo pronto al decollo.
Su quest'ultimo si sono aperte altre interpretazioni ma noi restiamo fedeli a quella della guida.
Ci abbiamo ragionato lungo i 1300 scalini e i 2km che abbiamo percorso per visitare le grotte e colmare il dislivello di 120m che le caratterizza.
Unica nota dolente il piede d'atleta del turista davanti a noi: oltre i 1300 scalini, la vera fatica è stata lasciarlo in coda alla fila o, perlomeno, dietro di noi.
L'interno della grotta ospita anche una mostra di arte contemporanea- noi abbiamo scelto quest'opera intitolandola "cozze appese" in omaggio al mare -
e una teca con uno scheletro d'orso.
La guida ci ha spiegato che quello che vedevamo era uno scheletro ricostruito con tutti i pezzi ritrovati, una specie di bricolage di orso.
Il risultato però era impressionante.
Al ritorno a casa, la Lara ci ha accolto con baci e salti, in effetti era l'ora della pappa!
Domani meta da definire in relazione al meteo, ma si spera senza piedi malefici.
Nessun commento:
Posta un commento