sabato 25 luglio 2015

Trentatré trentini passarono per Feltre

Partenza con pioggia dal lago di Santa Croce, il coro del 6 gennaio deve averci dato dentro di brutto con le prove, a giudicare dai fatti... Tentativo fallito di lasciare Topo nella culla col coniglio arancione, sarà astemio per rifiutare il giro dei bar. 
Così anche Topo viene con noi.


Visto che la Bertux soffre la macchina abbiamo fatto una variante nel nostro itinerario e ci siamo fermati a Feltre, la città dipinta. Il caldo mortale e la voglia di arrivare a Trento ci ha piegate ad un breve giretto sotto le mura. Lì un tempo si teneva il mercato del bestiame, per i più attenti lo si deduce dagli anelli di ferro inchiodati nelle mura, 



noi l'abbiamo scoperto dal cartello accanto alle sedute a forma di toro. 


L'importante è arrivarci.
Lasciata Feltre abbiamo proseguito per la Val Sugana, direzione Trento. La strada è bellissima, queste montagne lasciano senza fiato.


Arrivate a Trento siamo rimaste colpite dai dettagli dei palazzi (io) e 



dal negozio jack wolfskin (lei) - la signora non fa parte del coro (ndr)


Dopo aver fatto il giro canonico da Jack Wolfskin - commesse super simpatiche! - 
abbiamo trovato la torre di Raperonzolo. 



Recuperata l'auto, siamo arrivate in albergo, abbiamo salutato e ringraziato Nobita per averci scarrozzato in giro per due giorni e abbiamo preso possesso della nostra stanza. 



A Trento alloggiamo presso l'Nh sito nell'area in cui sorge il MUSE. Lo stesso Renzo Piano ha progettato l'hotel, rendendo tutta quest'area fruibile alla popolazione. 
Messaggio per Renzo: beh bravo sei stato bravo. Mi piace lo stile pulito e i colori neutri della hall. Mi piacciono i mega divani circolari color petrolio (anche se è ormai superato ma per te facciamo un'eccezione). Ma Renzo, hai messo 200 specchi in 100mq!!! Sai cosa vuol dire per noi donne?!?! E soprattutto, sai quanto tempo passerà la Bertux a fare le facce?!? Solo durante il check in ne ho contate 35.
La prossima volta magari metti un quadro in più che male non fa.
Saluti
Chiara
Lavate e cambiate, siamo partite alla scoperta di Trento. Dal nostro hotel si arriva in centro in pochi minuti, seguendo la pista ciclabile che costeggia l'Adige. Se si tira dritto si arriva fino a Merano, noi a questo giro, restiamo in città.
Il centro di Trento si sviluppa intorno alla piazza del Duomo, 


costruzione gotico romanica con campanile barocco. In pratica, nel dubbio, ci hanno messo di tutto un po'. 
Al centro della piazza campeggia la fontana di Nettuno. In effetti ci siamo chieste perché una città montana ergesse un monumento al dio del mare, va bene che con la chiesa volevano accontentare tutti, ma così si esagera. 
Santa Wikipedia però ci ha suggerito che una delle possibili spiegazioni sta nel nome romano della città - Tridentum - qui rappresentato nel tridente di Nettuno. Le altre spiegazioni riguardavano la perdita di potere del vescovado e/o la scelta di un soggetto laico. Noi abbiamo scelto quella del tridente. Resta da capire perché si indichi le chiappe, questo Wikipedia non lo suggerisce.


La piazza di sera è piena di gente, in pratica, passano tutti di qua, anche quelli che si sposano domani e hanno amici perfidi che li fanno vestire da sposa.


Cena presso la birreria Forsterbrau,  suggerita dalla ragazza alla reception. Nonostante sia il tipico specchietto per turisti, il posto merita la visita. Cibo ottimo, birra a volontà - per chi beve - prezzi contenuti. La Bertux ha vinto la battaglia contro le costine in salsa BBQ, Man vs food ci fa un baffo.


Giretto in centro con annesso saluto a tutti i cani della città (e ne hanno) e poi a piedi verso l'hotel.
Nonostante la zona sia fuori dal centro, la passeggiata di ritorno è stata tranquilla, chicca il contrasto tra il Palazzo delle Albere e il MUSE. Va bene Renzo, ti perdono anche gli specchi di troppo.


Domani, h 12, andiamo al museo. Visto che è domenica, in hotel servono la colazione fino alle 12 e i negozi apriranno nel pomeriggio. 
Trento ci ama, ormai è palese.



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