Personale simpatico, ci hanno portato perfino il tea al tavolo. Ogni tanto Innsbruck si riscatta!
Attraversata l'università che reca sui muri le scritte "social" in tutte le lingue ma non c'è anima viva...
Siamo finalmente giunte al congress center, autobus in direzione Wattens a vedere il mondo di cristallo Swarovski.
Ammetto che sono partita con un elevato grado di scetticismo, alcuni utenti di Tripadvisor schedavano il parco come "perdita di tempo" ma a mio avviso, non è così. Il parco nasce a ridosso della fabbrica con l'intento di interpretare il prodotto Swarovski. Markettata sì ma con stile. E per fare questo, sono stati chiamati diversi artisti, tra cui Brian Eno, i Blue Noses, Fabrizio Plessi e Paul Siede. Alcuni, è palese, hanno platealmente barato e riciclato un lavoro così così appiccicandoci sopra 4 sbarluccichi, con la nota a piè di pagina "tanto questi non capiscono niente". Altri invece si sono messi di impegno e il risultato di vede.
Nella classifica dei bari, Jim Whiting con il suo teatro meccanico, dove ha presentato manichini in movimento e per prendere la sovvenzioni ha fatto svolacchiare 3 camicie con i lustrini.
Un'altra palma di fregoni va allo Studio Job con la loro camera delle meraviglie. L'idea di base, una stanza circolare in cui campeggiano i simboli della nostra società, in un viaggio meraviglioso e varipiopinto.
In realtà è la fiera kitsch di monumenti in scala ridotta tempestati di cristalli e lustrini. Ci mancavano la gondola di Venezia e la bambola vestita da spagnola, e il quadro (o meglio la camera) sarebbe stato completa. Di altro livello i lavori di Boontje che usa il cristallo per riprodurre un paesaggio d'inverno,
il passaggio di ghiaccio di Irschitz, installazione che cambia a seconda del passaggio dei visitatori o ancora il ponte di Bul, luce e cristalli.
Non hanno osato per non sbagliare i russi Blue Noses, che hanno preferito riprodurre in cristallo edifici quali le piramidi, l'empire state building e la città proibita.
Al povero Eno han chiesto di trovare un equilibrio tra suono e visual per realizzare uno spazio di meditazione e relax. Un po' difficile se tutto questo è condito da un via vai di turisti con telefoni, zaini, macchine fotografiche e ascelle pezzate.
Sul suono, nulla da dire, anche se gli sarà venuta l'orchite a furia di realizzare pezzi ambient, sul visual mah, immagini caleidoscopiche di cristalli che lasciano un po' il tempo che trovano.
Il migliore, Paul Seide: nel tentativo di abbattere le barriere linguistiche realizza bolle al neon per interpretare i versi di Baudelaire. Risultato: tutti fanno ohhh, nessuno ci capisce un belino e la democraticità del messaggio è garantita!
Prima del sempiterno negozio di souvenir l'opera di Fabrizio Plessi, che riproduce la natura con la luce dei cristalli.
Pranzo al parco dove si teneva la convention delle ballerine
Per poi tornare in città giusto in tempo per quella degli zoccoli pelosi.
La creatività qui non manca.
Giretto in centro e cena presso un locale alternativo che offre curry, noodle e american cookies. La bertux ha tenuto botta, ha solo scartato i funghi.
Domani restiamo a Innsbruck, non c'è verso di raggiungere neuschwanstein da qui se non facendo 3 ore di treno e bus.
Andremo a vedere il museo del tettuccio d'oro e il palazzo imperiale. Poi dovrò fare in modo che la Bertux eviti i negozi, qui è veramente arduo!!!
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