Se qualche anno fa mi avessero chiesto “vai in crociera?” Avrei risposto: “neanche dipinta!” “Mi ci vedi, a me? Ma non scherziamo!”. E come dice sempre mia mamma “dove non vuoi bere, anneghi” eccomi qui a tirare le somme di una vacanza arrivata quasi al termine ma soprattutto di un’intera giornata passata a bordo, quella, per capirci, del gioco aperitivo h24. La nave è un immenso luna park galleggiante e se i primi giorni guardi tutto con estrema indifferenza, una volta inserito nel contesto, quello diventa il tuo mondo. Il bello è che si resta sospesi in una bolla, il brutto è che si resta sospesi in una bolla. Una bolla con regole tutte sue, e in men che non si dica, la bolla ti assorbe: e così la mattina c’è Marie fuori dal ristorante del 5 piano che ti accoglie con il sorriso mentre ti misura la febbre, il cameriere Mario che la sera ci allunga un dolce extra senza glutine e una brioche confezionata “per dopo” (ne abbiamo 6 in camera più un pacco di biscotti, tutti gentilmente offerti da lui) e il tipo agli idromassaggi che ti dice che sono tutti pieni ma quando non c’è nessuno ti ci fa andare anche se non hai prenotato.
Oggi è stata per noi una giornata “gioco aperitivo” e noi “anta” ci siamo divertiti più dei junior. Mentre la Piccolina con LeCuginette andava a caccia degli spagnoli, il Trio Pistascius era impegnato al teen club, noi ci lanciavamo nel gioco stupido di fare lo slalom tra i cinesini con una racchetta da ping-pong in mano palleggiando una pallina. La Cognata ha disertato subito per via del caldo, la sottoscritta ha perso la palla al 3o palleggio, il Poser è arrivato gloriosamente alla fine ma ha perso la palla al lancio finale ma... il boy-friend è riuscito a completare il percorso mentre noi facevamo il tifo a bordo piscina con tanto di esultanza finale al momento della conquista del premio: una sacca porta scarpe della MSC. Chi non la vorrebbe? Nessuno, tranne la Sottoscritta. E infatti, chi è andata in giro con la sacca sulle spalle per far invidia a mezza nave? Ecco. Ma non solo: col team Cognata abbiamo gestito 2 sessioni in palestra e un “Party for Ladies” alla spa, un evento finalizzato all’acquisto di un treno di prodotti per il viso. Insieme a noi, un gruppo di ragazze norvegesi di 23 anni a cui l’estetista diceva: “Per voi solo crema idratante mentre per voi 2 segnores (arrghhh SIGNORE!!!) acido, maschera, crema antirughe e contorno occhi.” Poi però per controbilanciare il discorso, diceva alle giovinastre che già con 28 anni la pelle inizia a cedere a causa della forza di gravità e quindi meglio iniziare presto per evitare che cada” e per educazione non diceva “come quelle 2 segnoras lì”.
Terminato il trattamento gratuito, siamo tornate in formazione scoprendo che avevamo appena perso lo stretching di gruppo, peccato perché avrebbe fatto il paio con il gioco del ping-pong.
E chissà, magari avrei convinto il boy-friend o il Poser a conquistare un altro splendido gadget.
Serata con dress code “bianco”, noi ovviamente non avendo letto un granché prima della crociera, abbiamo fatto il possibile: il Trio con braga o gonna bianca, la sottoscritta in calzoncini bianchi e il Poser con una maglia grigia, la cosa più vicina al bianco che aveva.
Guardando la hall però, si capiva chi si era letto tutto il regolamento, fino all’ultimo asterisco: una fiumara di gelatai traballante sui tacchi o con ciabatta tattica, si muoveva in mille direzioni rimbalzando perfino la luce dei flash, per la gioia dei fotografi impegnati a immortalare la scelta di un outfit completamente assurdo.
Domani si va a Barcellona, partenza ore 8:15. Si teme ronfata trionfale sul bus.
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