lunedì 19 luglio 2021

Day 1 - la sopravvivenza







 Sveglia joyosa alle 6 del mattino  col volpaccio che aveva già fiutato il pacco “mi sa che questi partono e mi lasciano qui”. Quasi, complici i nonni Joy passerà qualche giorno ad Alessandria, per la gioia di Lara e Luna. Sganciato “l’amore cane della mamma fatto cane” siamo partiti col taxi in direzione ponte dei Mille. Il tassista, ciarliero nonostante fosse domenica mattina, ci ha confessato di essere appena sbarcato da una crociera in Grecia cantandone le lodi con entusiasmo. Spinti alla confidenza, ci lasciamo scappare che sì anche noi andiamo in crociera ma no, noi andiamo con la concorrenza. 

Ormai a carte scoperte, ci comunica che alla concorrenza lavora la moglie, e ripete entusiasta le tappe della crociera elencandone 6 su 7. Come i nani, ne manca sempre uno.

Arrivati a destinazione, ha iniziato a sommare alla tariffa base una serie di sovrattasse: gita al porto, domenica mattina e credo abbia anche detto “tassa concorrenza”. Salutato il tassista aziendalista, ci siamo avviati alla via crucis dei check-in e tamponi abbiamo capito da subito di essere il gruppo “no priorities”: non siamo anziani (e va bene), non siamo quelli dello yacht club (e ci sta), siamo quelli del ponte basso (e ce ne faremo una ragione), siano stati inseriti ad honorem nel gruppo “donne con t-shirt indovina chi sono?” Un gruppo di donne allo sbando in maglietta bianca con le scritte “nonna” “figlia” e “nipote”. Se si perdono, basta dire “trovate mia figlia, quella con la scritta figlia sul petto”.

Conquistata la nave, siamo partiti alla ricerca della cabina codificabile  con una doppia lettura: per i matematici, i ponti sono stati numerati dall’8 al 14, mentre per i creativi, ogni ponte ha il nome di un pittore o di un artista famoso, noi e il Trio Pistascius siamo al ponte 9, dedicato al grande Van Gogh. Ma per dare un tocco originale, qualche genio del marketing - anche un po’ ruffiano - ha pensato di inserire in tutte le opere un tocco di azienda: e così, ecco apparire ringhiere di navi davanti a campi di girasoli, prue e scafi in cieli pieni di stelle. Abbiamo cercato di usare le oscenità d’artista come segnale per identificare la cabina ma sempre lo stesso genio del marketing ha posizionato rivisitazioni identiche nei punti strategici: a nulla è valso dire “la nostra cabina è quella vicino al quadro brutto con l’erba” perché il disegno si ripete più volte nel giro di 6 metri, depistando deliberatamente il povero ospite in cerca della stanza.

Il resto della giornata è stato dedicato all’organizzazione del viaggio: foto di rito, prenota escursioni, litiga con la macchinetta per la registrazione della carta di credito, fatti spiegare come funziona tutto il baraccone, torna alla ricerca della cabina, sbaglia quadro, perditi.

Il personale di bordo è tutto molto gentile: ragazzi giovani e meno giovani parlano tutti 3 o 4 lingue, mischiandole agevolmente una con l’altra, italiano incluso. A me salva l’inglese, al Poser il linguaggio dei gesti. 

Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il team “Cognata”, per un summit su escursioni, e per farci mettere tutti allo stesso tavolo al ristorante.

Il Trio Pistascius naviga a vista, rapito da scale di vetro, proiezioni a led, vetrine, piscine, sale giochi e piano bar. E mentre il gruppo vacanze MLAN si sballa in sala giochi, il Trio è stato beccato nella via dello shopping con il gelato formato maxi al gusto oreo. Il maxi led ci mostra un paesaggio surreale, e chiudiamo il primo giorno preparandoci a domani: si va alla scoperta di Tarquinia e Tuscania.



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