lunedì 19 luglio 2021

Day 2 - in vacanza con mammà

 










A causa delle restrizioni covid non è possibile scendere dalla nave senza aver prenotato un’escursione guidata.  Visto il ripetuto crash del sistema di prenotazione online, non siamo riusciti a riservare alcune escursioni e abbiamo dovuto “scegliere quello che era rimasto” una volta a bordo. La buona notizia è che sono venute via al 30%, la cattiva è che in 2 occasioni saremo sul pullman scoperto, quello, per capirci, che divide i turisti per caso dai turisti per scelta. 

Dopo aver conquistato la colazione a buffet, abbiamo passato il controllo sicurezza gestito, secondo la teoria complottistica del Poser, da ex agenti del Mossad e siamo arrivati al pullman, tutti rigorosamente con l’adesivo Msc sulla spalla.

La guida, una signora piccolina già sfatta alle 9 del mattino e in evidente stato ansioso, ci accoglie con palettone msc, audioguide e regole severissime: niente negozi, niente bar, niente caffè. Inizio a pensare che il Poser abbia ragione.

Dopo un breve tragitto fatto di racconti tirati a casaccio su papi, etruschi, tombe non visitabili e gara di musei tra Civitavecchia e Roma, arriviamo finalmente a Tarquinia.

Il giro è molto corto ma offre un’idea della cittadina che, seppur con museo e necropoli chiuse causa covid, resta sempre bellissima. Si taglia dal museo verso la parte medievale e si risale da piazza delle Erbe per ridiscendere  dal Corso. Tutti i negozi sono chiusi al lunedì mattina per la gioia della guida che non deve ripetere che lo shopping è vietato. Non sono però vietati i bagni pubblici, di cui la guida sembra conoscere ogni segreto e la ricerca dell’ombra, vero must di tutta l’escursione, frammezzata da nozioni storiche sui palazzi e gossip sugli abitanti del borgo “vedete questa casa? Ci abitava un pittore olandese ma è da 2 anni che non ci sta più. Magari non lavora e ha dovuto venderla”.  E chissà cosa sarà mai successo al pittore olandese? Con questo dubbio proseguiamo la gita fino alla stazione dei pullman, con tappa al bagno e cercando rigorosamente l’ombra.

Seconda tappa, Tuscania.

La guida, di origine romana, non perde occasione di marcare le differenze tra “noi (romani)” e il resto del mondo. Arrivati a Tuscania, esordisce dicendo che in paese non c’è praticamente niente da vedere, delle 2 chiese, una è stata adibita a museo e l’altra a biblioteca e se le vuoi visitare è una mission impossible, devi chiedere al vescovo, al cardinale, al camerlengo e allo Jedi. C’è un parco, ma è chiuso e, sempre seguendo l’ombra, ci porta davanti ad una fontana sottolineando che le donne sono tornate a lavare i panni al lavatoio, creando una nuova tendenza. Sono abbastanza sicura che le mie amiche che abitano in zona siano tutte dotate di lavatrici di ultima generazione ma chiederò conferma, potrebbe essere la svolta anche per noi che abitiamo in via Burlando: in fondo, basta dotarci di sapone, cenere e gerla.

La povera guida si illumina a tratti riconoscendo la scritta SPQR sui muri, e la indica beffarda sottolineando come i romani abbiano letteralmente spazzato via le altre civiltà, in primis gli etruschi, che diciamocelo, hanno lasciato anche un alfabeto indecifrabile. 

Salutata la guida, siamo tornati a bordo attesi dagli agenti del Mossad che hanno avviato la solita procedura: tessera, riconoscimento facciale, febbre, metal detector: ormai ci manca il passo del giaguaro e siamo pronti per arruolarci.

Pomeriggio all’insegna del “chi fa da sè fa per 3”: Poser e Piccolina in piscina col team “Cognata”, il Trio Pistascius tra svacco in camera e piscina, la sottoscritta in camera a riposare. 

Cena al “solito” Perla Grigia con personale simpatico e canterino: per festeggiare una signora un cameriere si è lanciato in una mitragliata di hit anni 90, con tanto di torta trionfale e applauso collettivo. Per un momento ho temuto che qualcuno dicesse “era il suo compleanno ieri, le fate una cantatina”?

Post cena in attesa dello spettacolo a teatro, mentre la sottoscritta si organizza con il team Cognata, il Trio 

va alla ricerca di un ragazzino belloccio adocchiato durante l’escursione di questa mattina: unica nota dolente la madre, sempre accanto all’adorato figlio. Un sincero in bocca al lupo alla fortunata che lo sposerà.

E mentre una signora anziana lotta alacremente con il bastone da selfie, 

lasciamo il ponte 18 in direzione teatro.

Lo spettacolo, introdotto da quella che temo essere una ex direttrice marketing a fine carriera, è un carosello di 35 minuti di canzoni anni 80 e 90 con tanto di balletto stile varietà. Nonostante il fatto di esserci stata in quegli anni, e la sicurezza di non essere completamente rimbambita, alcune canzoni erano abbastanza irriconoscibili, anche se perfettamente eseguite. 

Inizio e gran finale sono affidati a un trio femminile che, con voci grintose e moine sexy, spazzano via cantando in costumi da sirena, anni di lotta femminista.

Chiudiamo la giornata in navigazione verso Napoli.

Domani Pompei, in visita alla necropoli. Previsti 40 gradi. Franceschini sarà fiero di noi.

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