Uscita scaltra e furtiva per scappare dalla colazione del B&B in favore del bar del piazzale, dove le brioches sono brioches, il caffè è caffè e il Poser è contento, per aggredire la necropoli etrusca.
L’ausilio di radio Maria oggi non c’è stato, in confronto il nostro risveglio è stato allietato da uno sciamannato che urlava per strada “Maròòò, ma che hai fatto???” tanto che ho temuto che qualcuno avesse torto un capello al nostro scatolo con 4 ruote posteggiato sotto il B&B, invece, per fortuna, la nostra vettura nera pece era lì, pronta a ruggire e a portarci a vedere le tombe etrusche.
Smarcata colazione e fuga, ci siamo diretti alla necropoli, sfruttando il sole che ancora non picchiava e il vento che soffiava poco.
Varcata la soglia col nostro biglietto cumulativo fatto ieri al museo, abbiamo saltato la coda (poca) e risparmiato 4€ (genovesi mica per niente, no?!?).
La signora alla biglietteria ci ha detto che il percorso è segnato e che le tombe visitabili sono 22. Davanti a noi, ahimè, famiglia chiassosa e cafona con tanto di borsa frigo portatile
per combattere i morsi della fame tra un demone che digrigna i denti e un leone che azzanna i cerbiatti. La missione della visita pertanto si complica: non solo vedere tutte le tombe, ma dribblare la famiglia cafona in modo da batterli sul tempo nell’esplorazione delle tombe stesse. Al primo giro, adottiamo la strategia sbagliata e lasciamo loro il vantaggio di una tomba: se loro sono alla numero 1, noi iniziamo dalla 2, e poi torniamo alla 1. La strategia però si è dimostrata subito fallimentare perché la famiglia semplicemente non leggeva la descrizione delle tombe e in tempo zero, ci doppiava. La nostra salvezza è stata una tomba con difficile acceso che ha costretto l’allegra brigata ad una pausa extra con bibite e focacce, il che si è tradotto in un vantaggio notevole a nostro favore. All’uscita della tomba, loro erano ancora lì, dandoci uno scatto vincente di 4 tombe a 1, in pratica, un massacro.
per combattere i morsi della fame tra un demone che digrigna i denti e un leone che azzanna i cerbiatti. La missione della visita pertanto si complica: non solo vedere tutte le tombe, ma dribblare la famiglia cafona in modo da batterli sul tempo nell’esplorazione delle tombe stesse. Al primo giro, adottiamo la strategia sbagliata e lasciamo loro il vantaggio di una tomba: se loro sono alla numero 1, noi iniziamo dalla 2, e poi torniamo alla 1. La strategia però si è dimostrata subito fallimentare perché la famiglia semplicemente non leggeva la descrizione delle tombe e in tempo zero, ci doppiava. La nostra salvezza è stata una tomba con difficile acceso che ha costretto l’allegra brigata ad una pausa extra con bibite e focacce, il che si è tradotto in un vantaggio notevole a nostro favore. All’uscita della tomba, loro erano ancora lì, dandoci uno scatto vincente di 4 tombe a 1, in pratica, un massacro.
Proseguendo la visita abbiamo notato come i soggetti si ripetessero nelle decorazioni funebri: uomini e donne che danzano, leoni blu, cerbiatti, porte, galli e Caronte, segnavano il passaggio del defunto da questo a quel mondo, ricordando che la vita, alla fine, è meglio se te la bevi danzando. Fatte queste alte considerazioni, ci siamo imbattuti nella tomba dei Giocolieri, che oltre ai giovani danzanti, musici e vecchi saggi, raffigura un uomo intento a defecare.
La scritta, “aranth heracanasa” che fior fior di etruscologi non sono riusciti a decifrare, è l’esplicita richiesta di accedere al rotolo di carta igienica in modo da poter tornare alle danze con un discreto peso in meno.
La scritta, “aranth heracanasa” che fior fior di etruscologi non sono riusciti a decifrare, è l’esplicita richiesta di accedere al rotolo di carta igienica in modo da poter tornare alle danze con un discreto peso in meno.
Una cosa però volge a favore degli etruschi: nella loro società, uomini e donne erano considerati equi: le donne prendevano parte alla vita politica e sociale con ruoli paritetici, chissà perché certe buone regole sono state spazzate via nel corso dei secoli.
Finita la visita con la soddisfazione di chi lascia la famiglia cafona a quasi 10 - e dico 10!! - tombe di distacco, siamo tornati alla base, noi e lo scatolo.
Pranzo da teenager in paese con supplì, coca cola e gelato (però sto facendo un sacco di MET), ci siamo goduti lo scorcio del belvedere, con la sottoscritta lanciata nell’amarcord “quella lì era la mia scuola media”,
“di là si aspettava l’autobus”, “non capisco perché la pasticceria abbia chiuso” - quest’ultima è una considerazione ricorrente.
“di là si aspettava l’autobus”, “non capisco perché la pasticceria abbia chiuso” - quest’ultima è una considerazione ricorrente.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il centro storico, che sfoggia abitazioni medievali e il complesso di Santa Maria in Castello,
chiesa medievale passata di mano in mano a vari ordini monastici che l’hanno abbandonata nel 1800 per una direttiva napoleonica. Dal 1975 è considerata monumento nazionale ed è un peccato che non sia valorizzata come dovrebbe. Facendo anche il giro sopra le mura abbiamo ammirato sia la chiesa che la piscina
di chi nel complesso ci abita e abbiamo cercato di capire se casomai fosse un B&B perché quella piscina ci faceva gran gola, e invece no, è proprio un’abitazione privata: dobbiamo cercare di farceli amici per quando torneremo.
chiesa medievale passata di mano in mano a vari ordini monastici che l’hanno abbandonata nel 1800 per una direttiva napoleonica. Dal 1975 è considerata monumento nazionale ed è un peccato che non sia valorizzata come dovrebbe. Facendo anche il giro sopra le mura abbiamo ammirato sia la chiesa che la piscina
di chi nel complesso ci abita e abbiamo cercato di capire se casomai fosse un B&B perché quella piscina ci faceva gran gola, e invece no, è proprio un’abitazione privata: dobbiamo cercare di farceli amici per quando torneremo.
Passaggio rapido nel nostro B&B per cambio di look pre-cena (il Poser non può deludere i fan!) e siamo stati beccati dalla signora che stamane ha notato la nostra assenza dalla colazione. Abbiamo inventato una partenza all’alba per la necropoli, per domani diremo che siamo in missione segreta.
Cena di nuovo al Namo, perché dopo avergli detto che 1) non bevo, 2) non mangio frumento e 3) in casa cucina praticamente sempre il Poser ci hanno accolto nuovamente col sorriso, sarà che gli amici di Daniela sono anche amici loro.
Domani faremo testa o croce: testa Bomarzo al Parco dei Mostri, croce polleggio in spiaggia.
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