La colazione in albergo costa 10€ a persona e vista la posizione, è un chiaro invito ad alzarsi tardi, fare un salto in paese, comprare brioches appena sfornate da mangiare in veranda. Tempo dell'operazione logistica: 10 minuti con ciabatte. Domani si tenta con le scarpe con l'obiettivo di scendere a 8. La stanza d'albergo è corredata di bollitore, così si scongiura il pericolo di soccombere alla tipica brodaglia chiamata "espressó" o al supplizio di dover spiegare il "caffè d'orzo in tazza grande, per cortesia".
Dopo la colazione in albergo, ci siamo diretti al Parco Botanico di Saleccia, si astengano i burloni, il can di Leccia qui non c'entra.
Il parco nasce con l'idea di mostrare la vegetazione mediterranea e offre un percorso strutturato ai visitatori che possono ammirare gnomi che abbracciano alberi,
panettoni di simil pistacchi,
rosmarino alla cannella, pini marittimi e cipressi.
Per entrare in sintonia con l'ambiente, ho adottato un look da contadinella con bandana
e obbligato il Poser a mangiare le tanto adorate prugne.
Torneremo tra qualche anno per vedere se gli alberi sono germogliati sotto la quarta panchina salendo il "percorso selvaggio".
L'idea è decisamente vincente e il parco offre una valida alternativa per una passeggiata all'aperto, per grandi e piccoli.
Per allinearci al costume locale, abbiamo trascorso un pomeriggio in totale relax - when in Rome... - per poi soccombere alla coscienza dei pigri pentiti, quelli che di solito la dieta la iniziano il lunedì, e passeggiare fino al faro.
Il faro si trova dopo il porto del paese dove, da ieri, troneggiava un'unica nave che, con la calma che caratterizza il luogo, è partita solo stasera, davanti a tre temerari che salutavano i parenti. Gli altri hanno abbandonato il rito del saluto sfuduciati dalla lunghissima attesa.
La passeggiata al faro è piacevole e offre scorci mozzafiato. Lungo la via, gabbiani che litigano, inglesi spompati che la fanno di corsa, famigliola che fa foto ricordo e distese di piante grasse che ricoprono la roccia.
Al faro però non c'è nessuno. Vinto dal progresso, il guardiano ha ceduto la casa ad un automatismo on/off regolato da pannelli fotovoltaici. Evidentemente aveva una coscienza ecologista.
Cena da Chez Paco per colmare il desiderio del Poser che bramava un fritto misto - così bilancia la prugna - e ritorno lungo la via che abbiamo chiamato Corso Roma per via dei negozi cari. La via parallela è diventata per noi "l'altro corso Roma" dopo aver trovato un costume bianco e blu a 127€ e la foto della squadra del Bastia che ha rubato slogan al Genoa e foggia della maglia alla Samp.
Domani Calvi con punta a Corbara per visitare la chiesa, rigorosamente in moto e con panini al brocciu.
Nessun commento:
Posta un commento