venerdì 24 giugno 2016

La rivincita degli scooter

Chi pensa che la moto sia una simpatica alternativa al mezzo a quattro ruote, non potrebbe essere più lontano dalla realtà. Esattamente come gli alpinisti, anche i motociclisti sono un mondo a parte. E laddove i primi si confrontano sulle cime scalate aggiungendo manciate di metri alla vetta e condizioni meteo da K2, per i secondi il gioco è più sottile. Si sminkiano la moto al semaforo, se corredati di donna controllano lo stacco di coscia e mettono in evidenza l'appartenenza a sotto club con magliette vistose e improponibili come Kretini e Kurve o Korsika, tutto rigorosamente con la K, evidentemente questa è una lettera che piace. Durante il tragitto si alternano gesti di estrema educazione - come il saluto - ad atteggiamenti di bieco snobismo come non salutare appositamente quelli che viaggiano in scooter. Il tanto sbeffeggiato anti - scooterismo è una concreta realtà. Ma gli scooteristi si aggrappano ad un ultimo rigurgito di dignità e per primi non accennano al minimo saluto all'incrocio con il centauro. Un primo esile moto di ribellione da ciò che da sempre viene considerato un mezzo di serie B. Scooteristi, non arrendetevi. La rivoluzione parte sempre dal basso.
Inizio a pensare che lo zampino del movimento degli scooteristi si sia diffuso tra il personale di bordo della Moby che, precisamente alle 06:15 di questa mattina, ci ha allegramente invitato a lasciare la cabina, tra la sorpresa generale e la disperazione di Will Coyote.


Alle 8:15 spaccate, dopo che il Poser ha dato dimostrazione di grande coraggio lottando e vincendo contro la colazione dei campioni


abbiamo affrontato la tratta da Bastia all'Isola Rossa. Google Maps mi aveva predetto quasi 4h di viaggio, dopo un'ora e mezza eravamo già a destinazione, temo di aver selezionato l'opzione "passeggiata" quando ho cercato le coordinate.
La tratta in moto è stata splendida. 


Tralasciando il cliché della libertà sulla strada e del profumo della liquirizia, la bellezza del viaggio sta nel notare luci e particolari, nel seguire i movimenti di chi guida sapendo di essere parte del mezzo che ti porta.  

Meno poetico è stato l'incontro con i camper, tassativamente svizzeri, ma è così bella la Svizzera, perché battere strade corse?


Arrivati all'Isola Rossa, puntata veloce in spiaggia e poi dritti in albergo. La struttura è nuova di pacca e pulitissima, la ragazza alla reception carina e molto gentile ci avvisa che qui c'è il "uì fì" e da quel momento in poi il wi-fi sarà solo e unicamente uì fì.
Dopo aver consultato trip advisor e girovagato alla ricerca di un ristorante che servisse il fritto misto, siamo finiti completamente a caso da "Terra e Mare" a mangiare nasello io e cinghiale il Poser. Quando si dice la coerenza.
La passeggiata post cena per smaltimento cibo ci ha portati nella piazza centrale del paese dove in contemporanea si poteva assistere al falò di San Giovanni, alla partita a petanque e al concerto di un duo acustico. A corredo una signora gentile spacciava coca cola e acqua a rigorosa temperatura ambiente. Al lato della piazza, gli ignobili guardavano la partita di Euro2016 al bar.

Rapiti dai giri armonici del duo folk che, a mio avviso era legato da parentela tipo padre figlio, ci siamo lanciati in una traduzione per assonanza del corso con il dialetto genovese. L'inizio è stato promettente, abbiamo chiaramente distinto una poesia che rinfresca l'aria e il matrimonio di Rosetta. Svariate libertà e amore per poi schiantarci miseramente sulla zia Cristina e l'orso Yogi. Sulla zia il dubbio c'è ma giuro che il tipo con la maglia azzurra ha detto orso Yogi. L'ho sentito con queste orecchie.
Sono sicura!
E se rimangono ancora appese alcune parole, una certezza resta: che si canti in corso o in inglese, il cantante avrà sempre su un paio di all star!






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