giovedì 15 agosto 2013

Gli amici non mentono mai

A distanza di 2 settimane dal viaggio con la scimmia piccola, riparto da sola per un week end in montagna. 
Mentre la Bertux è sulle Alpi con la Lara e il suo papà, mi avventuro sulle Dolomiti e vado a trovare alcuni amici.
Anche a questo giro mi muovo in treno soprattutto per non perdere l'allenamento con trolley pesanti, scale ripide e possibili ritardi. In tutta onestà ero convinta di non trovare nessuno sul binario, immaginavo già il silenzio e i covoni rotolanti del deserto dell'Arizona.
Invece no.
Il binario è affollatissimo, sembra una festa in spiaggia. Poi capisco: il treno ferma a Rimini. E guardando bene ci sono proprio tutti: la sosia di Pink, la strappona, i due amici palestrati - uno chiaramente si è impegnato più dell'altro ma si penalizza con dei ciapamerda blu elettrico - la fighetta con il tacco 12 alle 9 del mattino - ma come fa?? - e il Cracco de nonartri, mannaggia a Masterchef, la maggior parte degli aspiranti Cracchi ahimè, assomiglia a Super Mario - questo è pure vestito di rosso.


Chiude la festa l'alternativa che rifiuta la moda e la vecchietta emiliana che, accompagnata a braccetto dal figlio, si lamenta del treno, del caldo, del treno e del caldo e del treno e anche del caldo.
Prima tratta del viaggio: Alessandria - Bologna. Annunciano ritardo. Per un attimo temo che il figlio abbia spinto la vecchietta sotto i binari, ma è a causa di un non precisato problema tecnico.
Arrivata a Bologna entra subito in gioco il mio proverbiale paiolo: in ritardo io, in ritardo l'altro treno, non devo cambiare binario e trovo uno scozzese nerboruto che mi sistema il bagaglio!!! Più culo che anima.
E sono pure seduta nella direzione del treno. 


E dopo aver fatto un po' di trainspotting a Mestre,


arrivo a Torres in un hotel molto accogliente, con una vista splendida sul lago. 


Gli amici mi avevano detto che l'età media degli avventori era sui 70, infatti scorgo con la coda dell'occhio un deambulatore comodamente posteggiato vicino alla sala da pranzo dove alcuni vecchietti sono intenti a giocare a carte.
I veri amici non mentono mai.
Dopo aver disfatto la valigia si parte alla volta di Belluno.
La città è raccolta e accogliente, l'impressione che si ha è che sia un posto tranquillo, con le strade pulite, i giardini in ordine e i Flanders come vicini di casa. 
La gente è cordiale e gentile, devo solo allenare l'orecchio al dialetto che qui parlano tutti, un paio di giorni e sarà un gioco da ragazzi.
Vabbè più o meno.
La cittadina è ricca di scorci e di piccole sorprese, come il campanile di Santo Stefano che segna tutte le 24h secondo l'usanza germanica (grazie wikipedia)


O ancora il Duomo, che presenta vari stili, interno gotico


esterno romanico.


A me piacciono le bifore sottosopra e gli alberi nei cortili degli altri, che fotografo di nascosto.


In giro c'è parecchia gente, ma è una mischia garbata, senza schiamazzi e senza eccessi. 


A parte lui. Baccini.

 
In concerto gratuito nella piazza principale alle 21. Alle 20:01 tutti i vecchietti sono già piazzati sotto il palco, scorgo perfino qualche fan hard core dotato di vuvuzelas. 
Abbandoniamo il concerto alla 4 canzone accompagnata dalla 3a polemica. È proprio vero: il mugugno è lo sport nazionale di noi genovesi.
Salutiamo Baccini e Belluno.
Domani si va per monti.

1 commento:

  1. Ma dai.... Baccini?!?
    Ma ha cantato le donne di Modena???
    Dovremmo provare una versione riveduta e corretta : le donne di Casaaaale....rompono un po' le bale...

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