Dovevamo saperlo che un hotel con le camere libere una settimana prima di Ferragosto potesse nascondere qualche orrido mistero, ma noi abbiamo voluto sfidare la sorte, ballare impavidi sulla tomba di belzebù e la nostra spavalderia è stata subito punita.
Arrivati in una cocente Donnas ci siamo avventurati alla ricerca del nostro hotel, un 3 stelle a gestione familiare incastonato nel cuore del borgo medievale.
La filosofia dell’albergo, scopriamo entrando, si basa sulla ricerca interiore, sul cammino del pellegrino che, fin dal 1300, trovava ristoro presso questa dimora meditando, leggendo e meditando ancora.
Per questo motivo, si legge sul muro della seconda rampa di scale che porta alla nostra stanza, non troverete qui Sky (sì, dice Sky) e nemmeno la tv (come se uno potesse esistere senza l’altro) ma un invito a leggere un buon libro, nella stanza angusta, senza aria condizionata ma in compagnia di un ventilatore che raglia, di uno gnomo malefico e di una ballerina a grandezza naturale a cui è stata mozzata la testa.
Per meglio aiutare la concentrazione del pellegrino, è stata preclusa la vista, se non sul vicinato di fronte che, scopro casualmente, sta affrontando pesanti lavori di ristrutturazione.
Presi dallo sconforto- la sottoscritta più che il poser che riesce a farsi andar meglio le cose - abbiamo tentato di prenotare altrove ma visto i prezzi esorbitanti, abbiamo dovuto desistere. Resteremo con Joy - le ragazze sono in vacanza- a sfidare la sorte e a cercare di convincere gnomo a scappare da qui, inseguendo i suoi sogni di gran viaggiatore, pare voglia fare il gran Mogol delle giovani marmotte, ma non sarò io a dirgli che è un personaggio di fantasia.
Sistemati i bagagli in albergo, ci siamo diretti alla volta di Aosta alla ricerca di un bandana per la sottoscritta che se l’è dimenticato a casa. Dopo 4,5 vasche su e giù per Via Roma, abbiamo chiuso la gita con 2 paia di calze caldissime per l’inverno,
prodotti vari da bagno incluse anche 2 maschere per i piedi che il Poser non vuole provare a fare e un cappello con visiera regolabile che ricorda vagamente la moda alla Mao Tze Tung. Chiusura Amarcord con apericena nel locale dove cenavamo lo scorso anno, quando, esattamente in questo periodo, portavamo il volpetto furbetto a fare le prime sgambettate in montagna.
Serata meditativa in albergo con il Poser intento nella lettura di un romanzetto preso in edicola e la sottoscritta alla ricerca di un posto nuovo da esplorare: trovato, domani andiamo ai Laghi Di Champlong, Joy chiede se può venire anche gnomo.
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