D'altra parte, prenotando un mini weekend nella settimana di ferragosto due settimane prima, garantiva una scelta limitata. Ed eccoci qui, allegramente spiaggiati nel Relais Saint Gilles, posizione strategica per il castello di Verres, praticamente annesso alla seconda uscita telepass.
All'arrivo, in orario tipico da merenderos- ossia le 13:38, il parcheggio clienti era deserto.
L'hotel, in puro stile vintage anni 70, pure. Tranne una signora un po' spompata che si stava rifacendo da sola tutte le stanze, mentre tendeva l'orecchio verso la reception, in caso di arrivo di nuovi ospiti.
Tranquilla Signora, ci siamo solo noi.
La stanza dai toni allegri e spagnoleggianti,
non ci ha distratti dalla meta: il Parco Naturale del Mont Avic.
Questa è la parte della Valle D'Aosta che conosco di meno, ma, guardando in rete, ho pensato fosse l'ora di venirla a vedere.
Il parco è un'immensa distesa che raggruppa varie vette, tra cui il Mont Avic. Nel parco ci sono molti laghi, la nostra idea era quella di visitare il lago della Serva, ma domani, con la giusta calma dei merenderos doc.
Oggi pomeriggio però abbiamo deciso di capire come arrivare e ci siamo lanciati all'avventura. E avventura in effetti è stata. Dal nostro hotel, arrivare all'ingresso del parco, è un gioco da ragazzi, meno da ragazzi è la strada che porta all'attacco dei sentieri: un susseguirsi di tornanti, curvine e curvette, tanto da far rispolverare al Poser le 18 patenti prese a militare - compresa quella sulla moto scopa.
Arrivati all'hotel del parco (quello per gli audaci perché ha pure la piscina)
ci siamo prima lanciati sui panini, poi sui sentieri.
Il Poser, che non patisce niente, era in calzoncini e maglietta.
Io avevo già tirato fuori il pile dopo i primi 10 passi.
Il sentiero che porta al Lago della Serva (Servaz) è a prova di merenderos per il primo tratto. Sale dolcemente in un bosco di pini e larici, attraversato da torrenti e piccole cascate.
Il sentiero è ricco di pannelli informativi che suscitano la curiosità del Poser, per questo li legge tutti, uno per uno.
Alla fine della giornata, lo interrogo.
Proseguiamo il giro fino all'attacco del sentiero ma il tempo a disposizione non ci permette di andare oltre.
Il Poser quindi salta l'interrogazione. Certe cose non cambiano mai.
Rientro in hotel e cambio d'abito per serata ad Aosta in compagnia del mio amico e collega Massimo e del suo amico Luca. Per la serata, ristorante tipico valdostano: Oriental, locale cino- giapo vicino a Piazza Chanoux.
Lo so.
Ma a volte un riso alla cantonese ci sta.
Cena piacevolissima e foto di rito:
E domani pronti ad attaccare il Mont Avic.
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