Complice l'ora solare, siamo riuscite a ronfare fino alle 8:30 per poi aggredire il buffet dell'NH. Io mi sono buttata su gelatine a forma di cubo e succo ACE, la Bertux ha preferito evitare la sperimentazione e restare sul pane tostato con Nutella. Dopo aver fatto il check out, rubato Sponge Bob (sorry!) e lasciato i bagagli in hotel, ci siamo avventurate alla fermata dell'autobus intavolando una discussione sul fatto che la verza non fosse un tipo di stoffa ma una verdura. Sul bus per piazzale Roma abbiamo incontrato una coppia toscana che viaggiava col cane, ci hanno convinto al prossimo giro portiamo anche Lara. Kirby no, i tamarri non sono ammessi.
Arrivate a Venezia abbiamo cercato il vaporetto per Murano evitando il 4.2 che fa il giro lungo. Abbiamo preso il 4.1 e abbiamo fatto lo stesso un giro lunghissimo. Arrivate a Murano siamo andate ad assistere alla lavorazione del vetro. Un maestro mordi e fuggi forgiava bottiglie e lumachine accompagnato da un assistente bilingue che credo ripeta la stessa cosa 200 volte al giorno. Spero che il maestro cambi ogni tanto animale. La Bertux applaudiva soddisfatta dalla prima fila l'abilità del maestro. A me sembrava un po' il circo Orfei.
Dopo aver salutato il maestro abbiamo svaligiato il negozio della fabbrica. Ecco finalmente la rivincita dei cavallini.
Prima di far rientro a Venezia siamo tornati al negozio di ieri dove uno dei commessi - che abbiamo scoperto chiamarsi Gigi - ci ha riconosciute e ha tentato di corrompere il mastro vetraio a far vedere alla Bertux come si lavorava il vetro. Già temevo che lei dicesse che l'aveva già visto 2 minuti prima all'altra fornace invece la sua calma impassibile le ha fruttato un piccolo omaggio. Confesso che inizia a darmi delle belle soddisfazioni.
Tornando verso i vaporetti abbiamo scavallato il ponte santa Chiara dove al balcone c'erano solo fiori di vetro. Che sia un segno del destino per le piante del mio balcone?
La via del ritorno è stata un incastro di anticipi e contrattempi. Dopo aver infilato un vaporetto veloce
e l'autobus giusto siamo riuscite ad arrivare in stazione con quasi un'ora di anticipo.
La Bertux ha subito girato la cosa a suo favore, trovando conforto nelle macchinette. Una bottiglia d'acqua, cicche e M&Ms: un omaggio alla dieta salutista.
Secondo intoppo a Bologna, abbiamo scoperto che il treno aveva 50' di ritardo.
La notizia non è stata presa bene dalla Bertux che sperava di arrivare a casa in orario, ufficialmente per la scuola di domani, ufficiosamente per guardare i Robinson in tv.
Abbiamo passato l'ultima parte del viaggio a ripetere la lezione di storia divertendo i nostri vicini di fronte, l'inventiva non ci manca, soprattutto sulla nascita della scrittura.
Arrivate a casa la Bertux ha fatto la divisione dei cavallini, camomilla e poi dritta a letto. Sulla via del ritorno abbiamo convenuto che viaggiare è una gran cosa ma Venezia in 24 ore è un'impresa ardua. La prossima volta ci stiamo di più rischiando l'invasione dei cavallini...
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